Come pagare il carburante da luglio

Come pagare il carburante da luglio

Come pagare il carburante da luglio: cosa cambia per i titolari di partita IVA dal primo luglio 2018 e dal 1 gennaio 2019.

Tra le spese da detrarre con la partita IVA quella dedicata al carburante è una voce importante. Come pagare il carburante da luglio 2018? Il pagamento dovrà essere effettuato con mezzi tracciabili. Vediamo bene cosa s’intende per mezzi tracciabili e cosa cambia per i titolari di partita IVA, nessuno escluso, dai chi ha un’impresa, una partita iva in regime ordinario, a chi è titolare di partita IVA nel regime forfettario o nel vecchio regime dei minimi.

Come pagare il carburante da luglio

Per poter fruire della detrazione delle spese carburante, chi è titolare di una partita IVA dovrà sostenerne i costi pagando con mezzi tracciabili.

I cosiddetti “pagamenti tracciabili” sono elencati nel nuovo comma 1-bis dell’articolo 164 TUIR, introdotto con l’articolo 1 comma 922.

Dal 1 luglio fino al 31 dicembre 2018, i titolati di partita IVA e imprese, per ottenere gli sgravi fiscali legati alle spese carburante possono continuare a documentare la spesa effettuata con la scheda carburante ma il pagamento dovrà essere effettuato esclusivamente con mezzi tracciabili.

A partire dal 1 gennaio 2019, sarà necessario comunicare i propri dati al benzinaio e farsi rilasciare una fattura elettronica così come spiegato dettagliatamente nell’articolo “fattura elettronica carburante, proroga 2019.

Quali sono i mezzi di pagamento tracciabili per poter detrarre le spese carburante?

Nello specifico, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito su quelli che sono i mezzi di pagamento tracciabili così da chiarire le idee a tutti i titolari di partita IVA che si chiedono come pagare il carburante da luglio 2018. Nello specifico, il provvedimento n. 73203 del 4 aprile 2018 elenca i mezzi di pagamento tracciabili consentiti ai titolari di partita iva e Imprese per poter scaricare le spese carburante al momento della dichiarazione dei redditi. Tra i mezzi di pagamento, figurano, in primo piano:

  • Carta di credito
  • Carta di debito
  • Carta prepagata
  • Bancomat
  • Assegni bancari
  • Assegni postali
  • Assegni circolari
  • Vaglia cambiari
  • Vaglia postali
  • Bonifico bancario o postale
  • Addebito diretto in conto corrente
  • Altri strumenti di pagamento elettronico disponibili come la più rapida carta carburante

Qualsiasi acquisto di carburante pagato con denaro contante non può essere inserito nella dichiarazione dei redditi e non ha diritto alla detrazione IVA ne’ alle deducibilità dei costi.

Il pagamento carburante con il Telepass è considerato un mezzo tracciabile?

Il provvedimento n.73203 del 4 aprile 2018 non è stato così esplicito e dettagliato, tuttavia afferma che qualsiasi strumento di pagamento elettronico che prevede l’addebito sul conto corrente è considerato tracciabile, quindi fino al 31 dicembre 2018 anche i titolari di partita IVA possono pagare il carburante con telepass. Perché solo fino a questa data? Perché dal 1 gennaio 2019 il pagamento del carburante dovrà essere affiancato da una fatturazione elettronica. Nell’articolo dedicato a come pagare il carburante con Telepass ti abbiamo spiegato che la ricevuta rilasciata dal servizio Telepass Pay non ha validità di fattura, quindi il titolare di Partita IVA, dal 1 gennaio 2019 dovrà farsi emettere la fattura elettronica dall’esercente (dal benzinaio) a prescindere dall’addebito diretto che il servizio Telepass Pay opera sul suo conto corrente.

Chi è esonerato da tale obbligo?

L’obbligo di pagare il carburante con mezzi tracciabili riguarda tutti i titolari di partita IVA e le imprese, quindi sono esclusi i consumatori privati.

I titolari di partita IVA non hanno l’obbligo di pagare il GPL con metodi di pagamento tracciabili, anche i carburanti per “altri utilizzi” (come il carburante per la nautica, gruppi elettrogeni o apparecchiature agricole) non devono essere obbligatoriamente pagati con mezzi tracciabili.

Per velocizzare la contabilità della spesa carburante senza insospettire il fisco, è possibile usare una carta carburante aziendale o per titolari di partita IVA.