CATANIA PRIMA AL SUD CON FIBRA A BANDA LARGA

Più di 120 mila tra abitazioni e uffici raggiunti dalla fibra ottica a banda larga, case e aziende che navigano su internet ad una velocità di trasmissione dati fino a 1 Gbps e un investimento diretto di Open Fiber di circa 30 milioni di euro, con importanti ricadute occupazionali e 400 persone
impiegate in cantiere. Sono i numeri del progetto di completamento del piano di cablaggio di Catania con un’infrastruttura interamente in fibra ottica a banda ultra larga, realizzata da Open Fiber. Catania è la seconda città, dopo Perugia, ad essere completata tra le prime 10 del piano di Open Fiber per le aree di mercato, che comprende 271 città italiane, e la prima del Mezzogiorno. Il progetto è stato presentato in Municipio dall’ad di Open Fiber, Elisabetta Ripa, e dal sindaco, Enzo Bianco.

“Sono particolarmente orgoglioso – ha detto il primo cittadino -, meno di due anni fa firmai con la Presidenza del Consiglio insieme ai sindaci di altre quattro importanti città italiane un protocollo per cablare in modo moderno e funzionale la nostra città. Grazie ad Open Fiber siamo la seconda città d’Italia e la prima del Mezzogiorno a completare questo processo. Un’opportunità che ci permette di essere più competitivi con una città che offre tecnologie adeguate”.

 

La rete Open Fiber ha raggiunto nel comune etneo, come è stato sottolineato nel corso della presentazione, oltre 120 mila unità immobiliari – tra case e aziende – in modalità FTTH (Fiber To The Home), direttamente all’interno degli edifici. “Grazie ad accordi con operatori leader del settore come Vodafone e Wind Tre, è già attiva la commercializzazione del servizio con una pluralità di offerte. Open Fiber è infatti un operatore wholesale only, che mette a disposizione l’accesso alla sua infrastruttura a tutti gli operatori interessati, a condizioni tecniche ed economiche non discriminatorie”, è stato puntualizzato.

Grazie alla sinergia con il Comune, è stato inoltre spiegato, Open Fiber ha ridotto al minimo l’impatto dei lavori utilizzando 380 chilometri di infrastrutture esistenti tra linee aree e cavidotti. La realizzazione dell’infrastruttura ha coinvolto una media di 400 persone al giorno, con un’importante ricaduta occupazionale sul territorio. Attualmente è allo studio un’ulteriore estensione del perimetro di cablaggio all’hinterland catanese. 

“Un risultato importante che dimostra l’efficacia del modello messo a punto da Open Fiber – ha detto l’ad Elisabetta Ripa – di collaborazione provata con le Pubbliche Amministrazioni a servizio delle aziende e della popolazione. Un piano di investimento da 30 milioni di euro che si inserisce in uno più ampio che stiamo portando avanti in tutta Italia. Nei prossimi mesi andremo avanti i paesi dell’Hinterland per estendere la copertura in fibra ottica e avviare le attività di commercializzazione per iniziare ad offrire i servizi di connettività alla cittadinanza e alle imprese”.

In Sicilia Open Fiber porterà la connettività a banda ultra larga anche nelle cosiddette aree “a fallimento di mercato”, le zone del Paese meno popolate che pagano il prezzo maggiore in termini di digital divide. L’azienda si è infatti aggiudicata i primi due bandi Infratel – società in house del Ministero dello Sviluppo Economico – per la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in 16 Regioni e nella Provincia Autonoma di Trento. In queste aree, la rete rimarrà di proprietà pubblica e sarà gestita in concessione da Open Fiber per 20 anni. Negli ultimi giorni, Open Fiber ha avviato cantieri a Trecastagni (Catania) e in quattro comuni della provincia di Messina: Gallodoro, Oliveri, Terme Vigliatore e Torrenova. Progressivamente, saranno cablati tutti i 390 Comuni della Regione più grande d’Italia.

 

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