A Catania “l’epopea” di Nino La Russa a vent’anni dalla sua scomparsa

CATANIA (ITALPRESS) – La Destra catanese ha celebrato al centro fieristico Le Ciminiere di viale Africa il suo padre fondatore: Nino La Russa, padre del presidente del Senato, che era presente in sala insieme ai figli e ai nipoti. Un parterre d’eccezione per l’occasione e in sala gli eurodeputati, i parlamentari nazionali e regionali, tanti sindaci e amministratori locali di Fratelli d’Italia, una delle collaboratrici più fidate di Nino La Russa, che si è spento venti anni or sono. Il sindaco, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Filippo Milone, già sottosegretario alla Difesa e il deputato Francesco Ciancitto. Enrico Trantino ha ricordato l’attività che ha contraddistinto Nino La Russa nei sanguinosi “anni di piombo”. Francesco Ciancitto ha posto l’accento sulla passione e gli ideali: forti, sinceri e ceti.

Gaetano Galvagno ha ricordato quando si recava a Ragalna a trascorrere le vacanze estive a casa di Nino La Russa. Ha ricordato la marea umana che partecipava ai suoi comizi e l’apertura, che aveva verso tutti. Ha raccontato il presidente dell’Assemblea regionale: “Una volta un collaboratore di Nino La Russa fece notare al suo interlocutore che colui che gli stava davanti non era meritevole della sua attenzione e di essere esaudito nelle sue richieste, in quanto comunista. Nino La Russa, senza scomporsi, gli replicò: “Il pane non ha colore”.

Prima dell’intervento principale a cura del ministro della Protezione civile, gli organizzatori hanno proposto la proiezione di un docufilm firmato dallo storico e regista Ezio Costanzo, nel corso del quale sono state ripercorse tutte le tappe della vita di Nino La Russa: dal liceo al suo ultimo mandato parlamentare. Una vita, questa, che il ministro Nello Musumeci ha tratteggiato nei dettagli, parlando del liceale che si è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti, dell’uomo e del politico, che è stato un saggio amministratore nell’era della ricostruzione della Nazione. Dell’uomo Nino La Russa il ministro Nello Musumeci ha ricordato i 1328 giorni di prigionia in mano dell’esercito inglese sul fronte Africano e come politico ne ha ricordato la lungimiranza. Ha detto, tra le altre cose: “E’ stato il fondatore del Movimento sociale italiano a Catania e in Sicilia; fra i primi dell’Italia post bellica, quando per paura della polizia politica di Scelba gli iscritti vivevano nella clandestinità”. Di Nino La Russa, che è stato avvocato, e uomo di impresa ha parlato con altrettanta passione Filippo Milone, il quale, dal canto suo ha ricordato un altro aneddoto: “Speravamo – ha detto – che Sigonella In potesse passare la mano e avevamo intavolato una trattativa con Nino La Russa perché un nuovo gruppo subentrasse nella gestione della struttura ricettiva. Dopo una serie di incontri fummo accontentati. Lui ci volle regolare tutto il servizio di vettovagliamento. Solo successivamente ci rendemmo conto che apparteneva alla Richard-Ginoli. Ecco cosa avviene quando si tratta con un grande. Quell’episodio mi è stato di grande insegnamento”.

In conclusione ha preso la parola il presidente del Senato, per ringraziare, ovviamente, ma anche per ricordare l’impegno civile di Fratelli d’Italia. “Mio padre ci ha insegnato: “La politica sì, ma solo se non dipendi dalla politica. Devi avere un lavoro. Oggi la politica non consente di fare quello a cui aspirava mio padre”. E anche il numero uno di Palazzo Madama non si è tirato indietro nel raccontare un altro aneddoto: “Mio fratello, candidato eletto nelle file della Dc – ha detto – si vantava di essere l’unico parlamentare a non avere avuto voti in famiglia. Ma sbagliava. in quanto noi abbiamo sempre sospettato che quando lui si candidava alle politiche mia madre gli dava il voto di preferenza e di ciò mio Padre ed io ne eravamo certi”. E ancora: “Mio padre – ha aggiunto – elargiva contributi sostanziosi al partito e alle associazioni a lui vicine. Mia madre, poi, sosteneva che l’ammontare di questi contributi era superiore ai soldi che guadagnava dalla sua attività parlamentare. Quando, poi, ha annunciato che si sarebbe ritirato mio padre ha promesso di continuare a elargire i contributi riducendoli in maniera per i successivi tre anni, in misura inferiore e progressiva. Purtroppo quando i contributi sono cessati anche le attività sportive e culturali ne hanno risentito in maniera drastica“.

– foto xq4/Italpress –

(ITALPRESS).

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