Calabria, Occhiuto “Le risorse da sole non bastano, serve supporto per i progetti”

ROMA (ITALPRESS) – La Calabria può essere governata, la vera sfida sarà quella di lavorare sulla reputazione. Parte da qui il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, che in un’intervista a Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress spiega: “In Calabria abbiamo un deficit di capacità amministrativa, burocratica, deficit che tra l’altro rischia di farci perdere l’appuntamento storico del Pnrr, le risorse sono la benzina ma da sole non servono a far andare avanti la macchina dello Stato e questo è importante soprattutto per tanti comuni che si trovano in dissesto finanziario, si deve intervenire anche con il supporto necessario per progettare”.
A proposito di reputazione la Calabria deve fare i conti con un sistema sanitario dissestato: “Dopo 12 anni di commissariamento la sanità torna ai calabresi ma con numeri preoccupanti, per questo ora me ne sto occupando direttamente da commissario: ogni anno va via un miliardo dalla nostra regione perché i calabresi si fanno curare altrove. Non abbiamo un piano Covid approvato, non abbiamo un piano operativo, c’è un dipartimento che non funziona, il commissariamento è arrivato per gli errori fatti dalla politica, si è determinato perché negli anni precedenti la sanità veniva intesa come luogo dove si potevano consumare clientele, poi nei 12 anni di commissariamento sono stati mandati generali della Finanza, o gente che non sapeva nulla di sanità”.
“Veniva detto che tanto la Calabria è una terra che non si può sviluppare, non può risolvere i problemi legati al sistema sanitario, tanto vale mandare solo cani da guardia”, prosegue Occhiuto.
Tra i tanti errori commessi secondo il governatore c’è stato quello di “chiudere gli ospedali senza riconvertirli in presidi di assistenza territoriale e la pandemia ha dimostrato quanto sia importante proprio l’assistenza territoriale”.
Anche in ottica Covid “la preoccupazione più alta riguarda il sistema sanitario che paga il prezzo di 12 anni di commissariamento: in Calabria, a differenza delle altre regioni, un aumento dei contagi genera un’enorme pressione sulla rete ospedaliera, che diventa un grande problema – spiega Occhiuto -. Mi sono impegnato ad aumentare i posti in terapia intensiva, non è facile, serve una riorganizzazione, e confido in un miglioramento in futuro. Sono arrivato e c’erano 180 posti in terapia intensiva, oggi comunicheremo un incremento di 19 posti ottenuti semplicemente ottimizzando le risorse”.
Per il presidente della Regione Calabria è necessario implementare l’assistenza territoriale: “Mi sono arrabbiato con alcuni comuni della regione dove c’erano pochi vaccinati, lì ho minacciato di fare zone rosse, poi ho fatto arrivare centri vaccinali mobili. Siamo messi molto meglio degli altri Paesi europei, abbiamo anticipato la pandemia, il green pass rafforzato e la campagna di vaccinazione hanno prodotto effetti ma nella mia regione non c’è assistenza territoriale, lì si sta lavorando con centri mobilie e poi in comuni come Platì e San Luca, che avevano percentuali di vaccinati molto basse, c’è anche diffidenza nei confronti dello Stato”. Per Occhiuto “lo Stato deve esserci, deve garantire i servizi essenziali ai cittadini, solo lo Stato può offrire questi servizi e non la ‘ndrangheta”.
Dalla sanità alle infrastrutture, settore sul quale Occhiuto lamenta disattenzione da parte dello Stato: “Non c’è un investimento strategico dello Stato, c’è solo l’alta velocità, noi abbiamo anche una grande opera che è il porto di Gioia Tauro, un hub straordinario del Mediterraneo, là c’è una zona franca che potrebbe essere luogo di investimenti”. E sul digitale conclude: “Rappresenta una fortissima opportunità per la mia regione e anche per collegare tanti borghi che si stanno spopolando, borghi bellissimi che possono diventare luoghi dove si può lavoro con lo smartworking ma questi borghi non hanno infrastrutture immateriali. E’ un peccato perché la Calabria ha anche molti giovani laureati in questi settori ma che poi vanno a lavorare fuori dalla regione”. A 50 giorni dall’inizio del suo mandato Occhiuto è convinto che sia “presto per dare voti ma credo che i calabresi abbiano promosso il loro presidente, ho affrontato questioni difficili come quelle sulla sanità, ho deciso di fare cose importanti”, conclude.
(ITALPRESS).

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