BENEAMATA E ODIAMATA IPOTECANO IL TITOLO DI GIORNATA

Una, la Beneamata, l’altra, la Odiamata: Inter e Juve insieme hanno ipotecato il titolo di una animatissima giornata di campionato (alla faccia degli scontenti che buttano tutto in Covid, anche il pallone). L’Inter non ha fatto dodici ma il pari strappato a un Napoli autorevole vale il successo (vogliamo parlare di Gattuso separato in casa? Il seguito al prossimo numero…). Forse Conte si mostrerà meno afflitto e perseguitato ma il gol che ha salvato la sua mirabile sequenza fornisce tuttavia ai suoi critici motivo di punzecchiarlo: io lo dico da tempo, tutti avranno capito che la potenza di Lukaku è stata felicemente accompagnata dalla tecnica di Eriksen: la prestazione del danese dopo il vistoso pentimento di Conte smentisce gli estetisti improvvisati e offre spazio a analisi calcistiche di alto livello.
Altro capitolo, quando la sconfitta fa notizia più della vittoria. Se poi c’è di mezzo la Juve, il gioco è fatto. Non perchè le sia vietato perdere, anzi: per molti è una goduria, come sempre quando viene atterrato Golìa, anche se a colpire non è stata la quasi divinità di Davide ma la sgarbata potenza della Dea bergamasca coadiuvata da un colpo di terga di Alex Sandro. Come si diceva, è il modo di perdere che ancora offende gli juventini, molti dei quali avevano implorato San Gasp perchè vincesse e favorisse l’allontanamento di Pirlo dalla Continassa. Persecuzione? Ricordate i toni rabbiosi della rottura con Conte, juventino nato, vincitore di tre scudetti eppure ripudiato con infastidita gioia? E l’addio accompagnato da offensivo silenzio del pentascudettato Allegri? E lo…scarico sbrigativo, quasi atto di pentimento, dell’onesto Sarri? Cosa vogliono raccontarci, che Pirlo è incolpevole perchè ce l’hanno messo loro convinti di poterlo istruire in corsa? Non pretendo certo che giustizia sia fatta, di Pirlo e della Juve poco m’interessa personalmente (e resta intatto il rispetto per il calciatore magistrale): ma i tifosi e il calcio vanno sempre rispettati e lo spreco juventino dovrebbe essere punito per legge.
Senza l’extra offerto ai numerosi e famelici nemici dalla Juve (che per questo negli anni Settanta chiamai appunto Odiamata) sarebbe stata la domenica del Milan, tanto coerente e regolare che non fa quasi più notizia, neanche quando è giovane da far paura e continua ad essere sfottuto da quegli opinionisti che sprecano virtuosismi dialettici per CR7, per Lukaku, per Osimhen ma a Pioli offrono Scamacca che, commosso per le attenzioni, serve al Milan l’autogol della vittoria che automaticamente – ringraziamenti a parte – lo rende inaffidabile. E l’accosta a Alex Sandro, se non altro… di spalle.
Incredibile ma vero, la Serie A tutta presa dalle promozioni europee (una sorta di BCE) rischia di perdere le tradizionali emozioni fornite dalla zona salvezza. Eppure, Crotone a parte, Torino, Fiorentina, Benevento, Cagliari e Parma hanno ancora speranze e paura. Come disse Sinisa Mihajlovic la paura è anche una forza…

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