Bankitalia, quadro economia calabrese orientato al positivo

ASSEMBLEA BANCA D' ITALIA 2020 BANKITALIA RELAZIONE GOVERNATORE

CATANZARO (ITALPRESS) – “Quello che emerge sull’economia calabrese nella prima parte del 2021 è un quadro orientato al positivo, ma i miglioramenti sono ancora insufficienti per colmare i decrementi registrati durante la crisi pandemica. I Fondi legati al PNRR attribuiscono risorse, responsabilità e opportunità uniche e importantissime, far creare nuove occasioni di sviluppo e valorizzare gli investimenti in attività produttive”. Lo ha affermato il direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Sergio Magarelli, nel corso della presentazione del periodico rapporto sull’andamento congiunturale dell’economia calabrese. Nei primi sei mesi del 2021, l’economia calabrese è stata caratterizzata da importanti segnali di ripresa, spinta dalle riaperture delle attività e dal superamento delle precedenti restrizioni. Dall’analisi di Bankitalia è emersa una diffusa crescita del fatturato delle imprese, più rapida e intensa nel settore industriale con le esportazioni che hanno registrato un aumento delle vendite a prezzo corrente del 35 per cento. Anche il quadro delle costruzioni è stato favorevole, beneficiando della crescita degli investimenti pubblici e degli incentivi a sostegno degli interventi per la riqualificazione energetica.
Nei servizi la ripartenza è stata più graduale, gli investimenti hanno invece mostrato un andamento meno sostenuto su cui hanno inciso le difficoltà riscontrate nell’approvvigionamento di materie prime e beni intermedi. Dopo il peggioramento del 2020, il mercato del lavoro calabrese ha beneficiato della ripresa in corso e, in particolare, sono cresciute le posizioni di lavoro dipendente, in un quadro che rispetto ai livelli pre-pandemia rimane, tuttavia, caratterizzato da un numero minore sia di attivazioni sia di cessazioni.
Quest’ultimo fenomeno è riconducibile anche ai vincoli ai licenziamenti per motivazioni economiche e all’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali, il cui ruolo si è però progressivamente ridotto nel corso dell’anno. “Per la ripresa è strategica la funzionalità della Pubblica amministrazione, percepita a volte come un ostacolo in comparti chiave quali la sanità, la giustizia e l’istruzione”, ha continuato Magarelli.
“E’ necessario scongiurare le distorsioni per colmare i divari più penalizzanti per la Calabria, attraendo risorse private ancora inutilizzate. La pandemia ha reso le fragilità del territorio ancora più acuite, facendo da veicolo alla potenziale acquisizione, da parte di concorsi e coacervi del malaffare, di aziende, cooperative e soprattutto del consenso sociale a buon prezzo. E’ fondamentale un percorso di discontinuità con l’inefficienza del passato, per spezzare la catena di complicità, che coinvolge pezzi della società e delle istituzioni in relazioni di sodalizio poco trasparenti e che mirano ad acquisire livelli di sostanziale controllo del territorio”. Il capitolo lavoro resta la sfida più importante: “Nel lavoro continuano ad essere penalizzati i giovani, le donne, gli stranieri. Un Paese che utilizza male oltre la metà delle risorse che ha cresciuto e formato, è folle o criminale. La Calabria è una terra non ancora perduta che vuole ripartire, se non ora quando? Occorre mettere in campo tutte le risorse utili”.
Nella ricerca illustrata da Bankitalia, è ancora evidenziato che nella prima parte del 2021 i prestiti hanno mantenuto una crescita sostenuta e, in presenza di un’elevata liquidità, le imprese hanno invece ridotto il ricorso alle moratorie sul debito. L’accelerazione della campagna vaccinale e l’allentamento delle misure di restrizione alla mobilità hanno contribuito a rafforzare il clima di fiducia delle famiglie. I consumi restano però improntati a maggior cautela rispetto al passato. La spesa delle famiglie è stata sospinta anche dal ricorso ai prestiti bancari, con una crescita che ha riguardato sia il credito al consumo sia i mutui per l’acquisto di abitazioni. Tra le fasce più povere, un sostegno diffuso è arrivato dalle misure pubbliche, in particolare Reddito e Pensione di cittadinanza e Reddito di emergenza, che nel loro insieme hanno interessato circa un sesto dei nuclei familiari.
(ITALPRESS).

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