CAGLIARI (ITALPRESS) – Nella prima metà del 2025 l’economia della Sardegna ha proseguito il suo percorso di crescita, seppur moderata: secondo l’indicatore trimestrale ITER, il prodotto è aumentato dello 0,7% rispetto ai primi sei mesi del 2024, un ritmo leggermente superiore a quello nazionale ma inferiore a quello del Mezzogiorno. Lo certifica l’aggiornamento congiunturale pubblicato oggi dalla Banca d’Italia e dedicato alla Sardegna. Per quanto riguarda lo scenario industriale si registra una certa stabilità, anche se con andamenti molto differenziati tra settori. L’alimentare, che in regione assorbe circa un quarto del valore aggiunto della manifattura, ha beneficiato della domanda proveniente dall’estero, seppure l’espansione delle esportazioni sia risultata in affievolimento rispetto allo stesso periodo del 2024.
La produzione di materiali per l’edilizia, come calce e cemento, è incrementata, mentre sul comparto metallurgico ha continuato a incidere l’incertezza circa la permanenza in regione di alcune importanti produzioni. È proseguita la diminuzione delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati, che generano la gran parte del fatturato del settore. Nel settore delle costruzioni si registra un lieve rallentamento della produzione privata, compensato da una crescita degli interventi pubblici legati al PNRR. in Sardegna a luglio del 2025 le gare bandite per opere pubbliche finanziate dal Piano erano poco più di 1.000, per un valore complessivo di 1,7 miliardi di euro, corrispondente al 76% dell’ammontare totale delle gare per interventi in regione. Il restante 24% delle procedure si riferiva a forniture di beni e servizi collegate con il PNRR. Alla stessa data le gare aggiudicate riguardanti opere pubbliche erano pari all’82% del valore complessivamente bandito2 (83 e 84% per il Mezzogiorno e l’Italia). I tassi di aggiudicazione erano più elevati per i Comuni e gli altri enti (87%).
Per le gare gestite dalle Amministrazioni centrali il tasso di aggiudicazione era circa del 77%, riflettendo in parte anche la complessità gestionale collegata alla maggiore dimensione dei progetti. In miglioramento i servizi e il turismo, con presenze e traffico portuale e aeroportuale in aumento, soprattutto dall’estero. La redditività e la liquidità delle imprese restano elevate. L’occupazione cresce più della media nazionale: il tasso di occupazione è salito al 58,6%, con un incremento di 1,5 punti percentuali rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Secondo i dati dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal) riferiti al settore privato non agricolo, tra gennaio e agosto del 2025 sono stati attivati, al netto delle cessazioni, circa 65.000 contratti alle dipendenze, con un incremento di quasi 2.500 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Contestualmente è risalito il tasso di disoccupazione, al 10,4% dopo il calo osservato a partire dal 2021.
Il potere d’acquisto dei sardi migliora grazie all’aumento dei redditi (+3,5%) e alla stabilizzazione dei prezzi. In aumento anche i prestiti alle famiglie (+3%), spinti dai mutui e dal credito al consumo. Crescono le giacenze sui conti correnti (+3,9%) e aumenta in maniera consistente anche il valore dei titoli in deposito presso gli istituti di credito, nonostante una progressiva decelerazione della dinamica osservata nel 2024.
– foto IPA Agency –
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