Autocertificazione di residenza non accettata

Come scrivere un’autocertificazione di residenza valida e cosa fare se non viene accettata. Consigli utili.

Autocertificazione di residenza: come si scrive

Se ti stai chiedendo come autocertificare la propria residenza, niente paura, puoi scaricare un pdf da compilare e presentare per la causa che intendi perorare.

In fondo a questa pagina potrai scaricare un modello di autocertificazione di residenza editabile, da scaricare, stampare e compilare. Noterai che per legge, il primo riferimento è all’Articolo 46 – lettera B – DPR 28 dicembre 2000 n. 445. Un articolo diverso dello stesso DPR afferma che la mancata accettazione di un’autocertificazione costituisce violazione. Nello stesso modello di autocertificazione leggerai:

“La mancata accettazione della presente dichiarazione sostitutiva costituisce violazione dei doveri d’ufficio (art.74 D.P.R. 445/2000).”

Cosa fare se qualcuno rifiuto la tua autocertificazione? Assicurati che, nella tua dichiarazione sostitutiva (o autocertificazione) sia citato l’art. 74 DPR 445/2000 così come nel modello di certificazione di residenza pdf presente in allegato alla fine di questa pagina.

Se l’ufficio al quale presentate la vostra autocertificazione di residenza o “dichiarazione sostitutiva della Certificazione di residenza” ti chiede un’imposta di bollo, puoi ricordare all’impiegato che le dichiarazioni sostitutive (autocertificazioni) sono esenti da imposta di bollo ai sensi dell’art. 37 DPR 28 dicembre 2000, n.445.

Perché è possibile autocertificare la propria residenza? Perché dal momento in cui compili un’autocertificazione di residenza o un’autocertificazione di qualsiasi tipo, ti assumi le responsabilità di ciò che stai dichiarando. Su ciò che affermi nella tua “dichiarazione sostitutiva” potrebbero essere svolti dei controlli (magari chiedendo l’accesso agli archivi anagrafici della città che hai indicato come tua residenza) e se l’autocertificazione è falsa rischi una denuncia all’autorità giudiziaria con una condanna penale.

Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci è punito ai sensi del codice penale e dalle leggi speciali in materia, per gli effetti dell’art. 76 DPR n.455/2000.

Tutti hanno l’obbligo di accettare un’autocertificazione?

No. L’obbligo citato in precedenza non è esteso a tutti. In realtà, dal 1° Gennaio 2012 solo le Pubbliche amministrazioni e le Società che gestiscono i servizi pubblici hanno l’obbligo di accettare l’autocertificazione di residenza. Pubbliche Amministrazioni e società di pubblici servizi hanno la possibilità di verificare la veridicità di quanto attestato nell’autocertificazione.

I privati, quindi, hanno la facoltà di non accettare la dichiarazione sostitutiva del certificato di residenza (quindi autocertificazione).

Autocertificazione di residenza non accettata da parte di una Pubblica Amministrazione

Se la mancata accettazione dell’autocertificazione di residenza riguarda una Pubblica Amministrazione, sappi che puoi far valere i tuoi diritti.

L’articolo 328 del Codice Penale sostiene che se un pubblico ufficiale (quindi un dipendente della Pubblica Amministrazione o un suo funzionario) non accetta un’autocertificazione o dichiarazione sostitutiva, rischia una sanzione per omissione o rifiuto di atti d’ufficio. In questi casi devi identificare e accertarti dell’identità del responsabile in questione e del pubblico ufficiale con cui hai avuto a che fare (nome e cognome e la qualifica di chi ha rifiutato la tua autocertificazione), chiedere informazioni sul numero di protocollo dell’eventuale pratica e il tipo di procedimento attribuito (motivazione del rifiuto dell’autocertificazione). In questo modo sarà facile risalire al funzionario che ha commesso l’infrazione.

Con queste informazioni, puoi eseguire una segnalazione per iscritto, inserendo gli estremi della pratica e i dati raccolti. La segnalazione va inoltrata al Comitato Provinciale della Pubblica Amministrazione presso la Prefettura del luogo in cui è stata rifiutata l’autocertificazione. La stessa segnalazione va presentata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento Funzione Pubblica – Roma).

Chi sono le pubbliche amministrazioni?

Ti abbiamo detto che l’obbligo di accettare autocertificazioni riguarda le PA e non i privati ma fai attenzione: le Pubbliche Amministrazioni non sono solo i Comuni, le Province e le Regioni. Nel calderone delle Pubbliche Amministrazioni rientrano gli enti di regolazioni dell’attività economica (ANSV, AIFA, AGEA, Cassa conguaglio trasporti di gas petroli liquefatti….), Agenzie fiscali (come agenzia delle dogane, Agenzia delle entrate, Agenzia del demanio, Agenzia del territorio…), Enti e produttori di servizi economici (CEFPAS, ENAC, Ente nazionale risi, Formez PA….), le Autorità per l’energia elettrica e il gas, le autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, Camera di Commercio, Fondazioni, Istituti Nazionali, Consigli Nazionali, Consorzi e altre amministrazioni locali come l’Azianda forestale della regione Calabria, l’Azienda promozione economica Toscana, l’Azienda speciale villa Manin, Azienda strade Lazio e tante altre.