PALERMO (ITALPRESS) – La data cerchiata in rosso è quella del 18 dicembre, quando a Parigi, nella sede del ministero dell’Interno, si terrà l’Assemblea generale dei prefetti di tutta la Francia. In quell’occasione si svolgerà un evento inedito: a chiudere i lavori, tra i vari interventi, ci sarà quello di un prefetto di un altro Paese, nonché coordinatore di tutti i prefetti d’Europa. La scelta è ricaduta su Ignazio Portelli, presidente dell’Associazione europea dei prefetti (Aerte) e commissario dello Stato per la Regione Siciliana. A conferire ulteriore prestigio all’appuntamento sarà la celebrazione, in contemporanea, degli ottant’anni dell’Association du corps prefectoral (Acp), che riunisce tutti i prefetti transalpini.
Come racconta Portelli all’Italpress, “mi è stato richiesto di parlare delle figure dei prefetti in Italia e nel mondo e delle prospettive dell’istituto. Non era mai successo che i francesi chiedessero a un prefetto di qualunque altra Nazione di chiudere i loro lavori”. In merito alla scelta francese di puntare su di lui per le conclusioni in un evento di tale portata, il presidente di Aerte evidenzia: “A noi italiani vengono riconosciuti meriti professionali e culturali, a tal punto che in questo caso i francesi mi hanno chiesto di essere tra le tre persone che chiudono l’Assemblea generale dei prefetti”. Tra gli altri interventi conclusivi ci saranno quello del segretario generale del ministero dell’Interno, Hugues Moutouh, e dello stesso ministro Laurent Nuñez.
La ‘chiamata’ da Parigi arriva a pochi mesi di distanza dall’annullamento, ad opera del Tar del Lazio, del provvedimento con cui era stato disposto il pensionamento anticipato di Portelli a partire dal 1° gennaio 2025. In quel caso, spiega, “qualcuno sbagliò il conteggio dei miei anni di servizio, mettendomi in pensione con due anni di anticipo: quando vinsi il ricorso si disse che avevo sconfitto il ministro dell’Interno e Palazzo Chigi, ma era stato tutto un fraintendimento”.
– Foto ars.sicilia.it –
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