Appendino “Mai inseguito consenso, M5s ha un problema al Nord”

TORINO (ITALPRESS) – “In cinque anni non abbiamo mai fatto scelte in base al consenso elettorale”. Chiara Appendino, sindaca uscente di Torino impossibilitata a ricandidarsi per una condanna penale, risponde così a Italpress, che le chiedeva un consuntivo sul suo mandato e un’analisi sul crollo dei consensi in città del M5S, che langue all’8,5% secondo un sondaggio Swg, molto sotto anche al 15% nazionale. Non seguire dinamiche legate al consenso ha quindi dato i suoi frutti? “Sono orgogliosa del lavoro che ho fatto, sono molto orgogliosa. Sono stata coraggiosa, e su alcuni temi abbiamo invertito la rotta” spiega, aggiungendo che “no, non abbiamo risolto tutti i problemi della città. E’ evidente”. Quindi cosa resta del ciclo grillino? “Un’inversione di rotta su temi della sostenibilità e della mobilità, a livello infrastrutturale il concretizzarsi della Metro 2, i poli per automotive e aerospazio. Progetti che però daranno risultati tra qualche anno, la politica non ha tempi brevi” aggiunge.
Con un’eccezione secondo Appendino, ovvero proprio i prossimi cinque anni, dove oltre ai frutti promessi dal lavoro della giunta uscente, arriveranno i fondi del Pnrr. Invidiosa? “Sono risorse che noi non abbiamo avuto, e nemmeno chi mi ha preceduto. Sono fondi che il prossimo sindaco o sindaca, potrà invece spendere”. Viste queste premesse, allora perché il consenso si allontana dal M5S anche a Torino? “Non credo abbiano pesato le divisioni interne al Movimento” risponde sicura a Italpress la Appendino, e nemmeno una scarsa presenza dei Governi a trazione grillina sul territorio: “Abbiamo un problema diffuso sul Nord, governiamo solo qui”. Colpa della Lega? “Ogni sabato mattina faccio la spesa in un mercato diverso della città, l’altro giorno una signora mi si è avvicinata e mi ha salutato calorosamente facendomi i complimenti. Rincuorata le ho chiesto se ci avrebbe votato, e lei ha detto di no, voterà Damilano perché manderà via gli immigrati. Il consenso si sposta di continuo, rincorrerlo è inutile”.
Tutto qui? Sembrerebbe di sì. Stando così le cose a Valentina Sganga resta pochissimo spazio operativo. La vincitrice delle primarie cittadine per scegliere chi si candiderà a sindaco però rilancia: “Spero di andare al ballottaggio e di vincere, giochiamo per vincere”. La capogruppo, espressione della frangia anti-Appendino del Movimento, ha vinto con il 54% delle preferenze, che però non si quante siano state in totale. Il dato ufficiale resta segreto per motivi non chiariti, e non viene svelato né dal reggente Vito Crimi né dalla Appendino. “Alleanze con il centrosinistra?
Vedo che perdono pezzi. Noi andiamo per la nostra strada” risponde la Sganga, che rispetto al centrodestra arriva a parlare di “totale differenza di valori”. Dal fronte di Stefano Lo Russo la disistima è contraccambiata, mentre Paolo Damilano per il centrodestra l’obiettivo è puntellare un consenso che a 92 giorni dal voto lo vede vincitore forse già al primo turno. Perché l’election day appare ormai definito secondo Appendino: “Anticipano, ma poco. Credo si voterà il 3 ottobre”. Quando lei sarà prossima a partorire il secondogenito, un maschietto, “di cui mia figlia è felicissima. Avrà una mamma e un fratellino a tempo pieno, un diritto che mi ricorda ogni mattina a colazione, senza filtri”. Perché dopo cinque anni spesi per gli altri, quello è l’unico consenso che conta.
(ITALPRESS).

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