Al via la prima Conferenza Nazionale sull’Artico, Rauti: “La nostra sfida è proteggerlo”

ROMA (ITALPRESS) – Un’occasione di dialogo e di confronto tra le amministrazioni, gli enti di ricerca e gli stakeholder nazionali che si occupano della regione artica sempre più centrale e strategica negli equilibri globali. È la prima Conferenza NazionaleL’Artico, la Difesa e il Sistema Paese nelle nuove sfide della competizione globale” promossa dal Ministero Difesa ed organizzato dal Sottosegretario con delega all’Artico, sub-artico ed Antartide, Isabella Rauti, con esperti e specialisti di settore che hanno tracciato un quadro d’insieme dell’impegno italiano per la regione artica sotto i vari aspetti: scientifico, militare, economico, geopolitico e securitario.

“L’Italia guarda all’Artico e lo considera come la frontiera delle frontiere, questo ci obbliga ad assumere un impegno e una responsabilità perché l’Artico è potenzialità e opportunità, è cruciale per l’autonomia strategica, ma è anche un concentrato di rischi globali per la sicurezza”, Afferma il sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Rauti. “La nostra sfida è quella di proteggere l’Artico contribuendo al mantenerlo pacifico e sicuro, un’area di dialogo internazionale senza monopoli da parte dei grandi player globali perchè questa è la minaccia e il rischio. Oggi è un’occasione di confronto tra le nostre esperienze e competenze – prosegue – con l’obiettivo di declinare tutto in un modello che a noi piace chiamare ‘sistema Paese Italia’. E’ necessario lavorare insieme con tutte le amministrazioni, gli enti di ricerca e tutti coloro che hanno titolo per una riflessione strategica comune perché ci sono nuove sfide che ci attendono e che stanno trasformando la regione artica in un punto nevralgico per gli equilibri globali”, conclude.

Secondo la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, “sull’Artico si giocherà il futuro”. Per questo c’è la necessità di “garantire l’uso civile della ricerca. Non c’è libertà senza sicurezza e se la ricerca è libera è grazie alla sicurezza. Abbiamo un progetto che stiamo sviluppando da anni in ambito polare e vogliamo alimentare questa collaborazione per formare nuove professionalità e fare della cooperazione, della sicurezza e della ricerca il percorso per affrontare il futuro geopolitico – prosegue -. La novità di oggi è che nel comitato scientifico per l’Artico è stato inserito il Ministero della Difesa, proprio per dare una rappresentazione plastica della collaborazione che deve esistere tra ricerca e Difesa”. 

Il Generale Corpo d’Armata Fabrizio Parrulli, Comandante Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari CC, ricorda che “l’Artico è un territorio dalle enormi potenzialità economiche, scientifiche e internazionali. Le nuove lotte aprono fronti di vulnerabilità alle infiltrazioni militari dove la carenza di governance favorisce i traffici illeciti, lo sfruttamento delle comunità indigene, il riciclaggio di denaro. L’Arma, coniugando competenze militari, ambientali oltre che investigative, può a rappresentare un attore chiave e offrire un contributo concreto”, assicura.

L’Amm. Sq. Giuseppe Berutti Bergotto, capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ricorda come “tutte le risorse presenti stiano diventando sempre di più disponibili agli attori regionali. Inoltre, il parziale scioglimento dei ghiacciai ha aperto una opportunità commerciale: la rotta è più corta del 40% di tutte le altre aree del mondo di interesse commerciale e tecnologico. E’ importante preparare il nostro personale ad operare in questi ambienti e testare i nostri sistemi”, spiega.

Il Generale Corpo d’Armata Salvatore Cuoci, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, evidenza che “l’Artico è lontano ma è sempre più vicino ed è in questo quadro che” si inserisce “l’esercito sfruttando l’esperienza delle truppe alpine già addestrate ad operare nei terreni innevati come quelli montani. Uno sviluppo che avviene in sinergia con i paesi dell’Alleanza. L’esercito, inoltre, vanta una esperienza decennale avendo svolto importanti esercitazioni in Norvegia. L’esercito italiano è determinato a contribuire alla sicurezza di questa regione strategica. Siamo pronti a fare la nostra parte”, aggiunge.

Il Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, parla di “un ambiente estremo ma che non è ne remoto e ne’ tantomeno marginale. Negli ultimi decenni la regione ha subito trasformazioni profonde riconducibili al surriscaldamento globale e ad altri fattori di carattere geopolitico. La geografia artica è più accessibile ma anche particolarmente appetibile e contesa. A quella estrema latitudine la Russia ha rafforzato la sua presenza militare, occupa il 52% delle coste artiche e dal 2007 Mosca investe nella militarizzazione dell’area. Sarebbe quindi un grave errore considerare l’Artico come una periferia perché che si tratta un crocevia strategico”, avverte.

Infine, il Generale Antonio Conserva, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ricorda che si tratta di “un ambiente estremo dove nulla può essere dato per scontato. C’è la necessità di avere un lungo raggio di azione con i nostri velivoli e i nostri droni per contribuire, con le altre componenti, a dare capacità di sorveglianza che è un elemento necessario per assicurare sia la difesa che la deterrenza. Siamo presenti e lo saremo perché da quell’area può arrivare una minaccia che ormai è multidimensionale”, conclude.

-Foto xb1/Italpress-
(ITALPRESS).

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