ACCORDO POLIMI-CONSERVATORIO G.VERDI PER LA FORMAZIONE

Entrambi nati a fine Ottocento e uniti dal fatto di essere le uniche due istituzioni universitarie milanesi ad aver formato un premio Nobel (Giulio Natta e Salvatore Quasimodo), il Politecnico di Milano e il Conservatorio Giuseppe Verdi scoprono di avere molto di più in comune e firmano un accordo di collaborazione per la creazione di percorsi di formazione comuni. La convenzione quadro, sottoscritta in mattinata nell’Aula Magna di un Politecnico tristemente vuoto causa Coronavirus, intende infatti creare nuove figure trasversali molto richieste dal mondo del lavoro, frutto della commistione e della contaminazione tra le competenze tecniche dell’ateneo di piazza Leonardo Da Vinci e la creatività del Conservatorio Giuseppe Verdi. Grazie all’accordo, che durerà almeno cinque anni, agli studenti delle due istituzioni sarà data infatti la possibilità di frequentare “a ponte” gli insegnamenti di entrambi. Verranno sperimentate nuove modalità didattiche, attivati master congiunti, introdotti assegni di ricerca e borse di studio, ma anche effettuare periodi di stage e lavorare a lauree congiunte. La convenzione è legata anche a uno studio preliminare per il nuovo Campus del Conservatorio, che verrà realizzato nel quartiere di Rogoredo entro il 2023: una nuova sede della storica istituzione milanese in cui si terranno le lezioni del dipartimento di Nuove Tecnologie (musica elettronica, jazz e pop).

“Con questo accordo il Politecnico conferma la sua ferma volontà di fare rete con le altre istituzioni d’eccellenza, milanesi e non solo – spiega il rettore dell’ateneo Ferruccio Resta -. Proprio nella contaminazione delle discipline, nella ricerca congiunta e nella condivisione delle risorse, si sviluppa al meglio l’innovazione e la sperimentazione. E questo è necessario per essere sempre all’avanguardia e competitivi a livello internazionale”. “Nasce con questo accordo una rete che mette insieme due eccellenze dell’alta formazione a Milano – ha aggiunto il presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi, Raffaello Vignali -. Essere in rete non significa perdere la propria identità, ma potenziare le proprie specificità”.
(ITALPRESS).

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