Accordo con Eni per progetti di transizione energetica

Eni e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno firmato alla presenza della rettrice, Giovanna Iannantuoni, della presidente di Eni, Lucia Calvosa, e dell’Ad di Eni, Claudio Descalzi, un accordo di ricerca congiunta della durata di cinque anni per l’avvio di una collaborazione strategica su progetti di ricerca di comune interesse, in ambiti legati alla transizione energetica e per i quali l’ateneo è riconosciuto come centro di eccellenza. In particolare, l’accordo definisce 6 ambiti di ricerca: fusione magnetica, batterie, geotermia e idrogeologia, applicazioni ambientali, caratterizzazione e modellazione geo-bio-idro- chimica e sanificazione e igienizzazione degli ambienti con tecnologie al plasma. “Questo accordo di ricerca congiunta si inserisce in un processo di profondo cambiamento nel rapporto tra mondo accademico e mondo delle imprese. Le università, negli ultimi anni, hanno compreso di dovere abbandonare le proprie torri d’avorio, aprendo le porte dei laboratori e centri di ricerca, condividendo i saperi e le idee, in un dialogo serrato e proficuo con il sistema produttivo. Il nostro ateneo ha intrapreso questa rivoluzione culturale declinandola attraverso le attività di trasferimento tecnologico e terza missione. Una strategia fondamentale per dare avvio a progetti di ricerca che possano contribuire all’innovazione e al progresso della società”, ha sottolineato la rettrice Iannantuoni.
Per l’Ad di Eni Descalzi, “la varietà tecnologica rappresenta la strada maestra per affrontare la transizione energetica nei molteplici ambiti in cui occorre intervenire per abbattere le emissioni. Per Eni è lo strumento chiave per arrivare alla completa decarbonizzazione di processi industriali e prodotti nell’ambito della propria strategia, un percorso concreto per il quale abbiamo già compiuto passi importanti. In questo senso, le collaborazioni con il mondo scientifico e con le eccellenze accademiche, come l’Università di Milano-Bicocca, sono per noi imprescindibili per progredire ulteriormente a livello tecnologico e per fare sistema a livello Paese”.
(ITALPRESS).

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