TORINO (ITALPRESS) – “Erano trent’anni che questa regione non aveva un piano socio-sanitario, l’ultimo risaliva al ’95-’96, questo vuol dire che non c’era stata programmazione. Quando oggi ci lamentiamo che mancano i posti letto e il personale, è perché da trent’anni questa regione non si dotava di una mappa di programmazione. L’abbiamo approvata con un lavoro impegnativo che ha coinvolto la giunta e il consiglio regionale, oggi abbiamo la prospettiva chiara di un nuovo piano socio-sanitario che pone le condizioni reali per il superamento delle liste d’attesa, che per la prima volta stanno diminuendo nel nostro Piemonte. Non vuol dire che il problema è risolto, ma che la strada è quella giusta”. Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commenta la fresca approvazione del nuovo piano socio-sanitario avvenuta fra i banchi del consiglio a Palazzo Lascaris, a Torino. “È bello parlare delle Atp Finals perché sono importanti, ma se poi non siamo in grado di fare un’operazione a un anziano e lo facciamo aspettare un anno, vuol dire che non avremo fatto niente di buono – ha detto Cirio – La mia soddisfazione è che chiudo un 2025 in cui le liste di attesa si stanno accorciando, quindi nel 2026 sarò felice di poter essere qua per certificare che abbiamo restituito il diritto alla salute e che non bisogna avere i soldi per curarsi nella sanità privata, questo non lo accetteremo mai in Piemonte. Il diritto alla salute è la prima delle nostre preoccupazioni”.
Se il via libera al piano socio-sanitario è appena arrivato, fra pochi giorni è in programma l’inaugurazione dell’A33 Asti-Cuneo, un’infrastruttura attesa da tempo e che porterà benefici al territorio, anche sul piano economico. “Io ho iniziato a fare politica per l’Asti-Cuneo, era il 1994-95, anni in cui a Castagnito si facevano le manifestazioni per strada protestando perché c’erano morti, insicurezza e inquinamento – spiega il governatore del Piemonte – Dopo trent’anni poniamo una soluzione a una ferita grave che ha colpito il Piemonte, per me è soprattutto il mantenimento di un impegno. Ci abbiamo lavorato e la apriamo il 30 dicembre, sarà percorribile per tutta la sua lunghezza, si entra ad Asti e si esce a Cuneo senza uscire dall’autostrada. Per un pezzo breve di qualche chilometro c’è ancora un unico senso di marcia che ad aprile verrà raddoppiato, ora è in corso il completamento dei due viadotti”.
I fronti aperti in Piemonte comprendono ovviamente anche il lavoro, che ancora oggi passa attraverso l’automotive e l’industria manifatturiera. Poche settimane fa, nello stabilimento di Mirafiori è partita la produzione della nuova 500 ibrida. “Quest’anno abbiamo portato a casa un risultato importante, perché Mirafiori nel 2024 aveva fatto poco più di 30 mila auto, mentre attraverso il nuovo modello della 500 ibrida che si affianca alla 500 elettrica si portano le auto prodotte a Mirafiori a 130-140 mila unità. Sono già più di 400 le persone che sono state assunte nelle ultime settimane proprio grazie a questo nuovo modello – ha detto Cirio – Quindi noi chiediamo a Stellantis di andare avanti nella direzione che abbiamo concordato all’interno di un contratto e che ci vede tutti impegnati a fare la nostra parte. A questo affianchiamo i dati relativi a tutta l’industria aerospaziale che ha commesse garantite per i prossimi 15 anni, i dati di crescita del Pil che vedono il Piemonte per la prima volta fra le prime regioni del Nord a trainare la crescita italiana, il dato dell’occupazione per cui abbiamo i numeri migliori degli ultimi vent’anni. Tutti questi elementi ci fanno dire che i problemi ci sono ancora, ma tanti li stiamo risolvendo e che con lavoro, impegno e serietà potremo anche nel 2026 porre soluzione ai temi che stanno a cuore alla vita reale dei cittadini”.
Il bilancio di fine anno pone anche l’obbligo di cominciare a guardare al 2026 che sta per iniziare, durante cui il Piemonte dovrà continuare ad attrarre investimenti sul proprio territorio. “Lavoreremo perché il 2026 sia un anno in cui il Piemonte rimanga centrale. Quando io diventai presidente, il Piemonte lamentava il fatto che era un po’ al di fuori degli scenari politici nazionali e delle rotte di interesse economico principali – ha detto Cirio – Oggi questo non c’è più, il Piemonte è richiesto dai grandi eventi che scelgono la nostra regione ed è centrale in qualsiasi dinamica politica. Prova ne sia che qui a Torino è stata aperta la Fondazione dell’Intelligenza Artificiale e che gli investimenti che le Nazioni Unite stanno facendo qui a Torino e in Piemonte si stanno potenziando. La centralità della politica fa sì che si abbiano gli strumenti per risolvere i problemi”.
– foto xn3/Italpress –
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