E tre. Elia Viviani torna a trionfare in volata nella 13esima tappa del Giro d’Italia numero 101, la Ferrara-Nervesa della Battaglia di 180 chilometri, a 24 ore dall’arrivo in quota sullo Zoncolan che agita i sonni di molti corridori. Dopo i traguardi israeliani di Tel Aviv ed Eliat, il campione olimpico dell’omnium sigla la sua tripletta con il solito sprint di potenza, battendo il suo rivale numero 1, l’irlandese Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), e tornando padrone assoluto o quasi della maglia ciclamino che contraddistingue il leader della classifica a punti. Un successo che il veronese bagna con un po’ di polemica dopo le critiche a suo dire eccessive ricevute nelle ultime due giornate. “Viene sempre tutto esagerato: nei due giorni che non sono arrivato, tutti a dire che ero sparito… Tutte cazzate, conosciamo i nostri limiti ma abbiamo reagito bene – le parole al veleno del capitano della Quick-Step Floors – La squadra e’ un punto di riferimento: abbiamo passato giorni non facili, mi sono fatto rimontare 70 punti per la maglia a ciclamino e abbiamo dimostrato qualcosa di importante. Ieri abbiamo avuto problemi, in serata abbiamo celebrato con una birra e oggi siano tornati alla grande. Ci sono anche momenti no, che a me caricano: il problema – conclude Viviani – e’ essere giudicati troppo superficialmente”. In maglia rosa, per il settimo giorno di fila, resta il britannico della Mitchelton-Scott Simon Yates: “Finalmente mi sono preparato per domani, anche se nel finale, con uno sprint cosi’, non e’ stato facile stare dietro ai velocisti e non prendere buchi. Lo Zoncolan? So che e’ una salita mitica ma non la conosco. Non mi aspetto grandi distacchi, se avro’ la gamba di questi giorni potrei anche attaccare. Sogno come tutti di arrivare da solo al traguardo”. Poco dopo il pronti e via, al quale non partecipa l’estone Tanel Kangert (Astana), costretto al ritiro, tentano l’avventura Andrea Vendrame (Androni-Sidermec), Alessandro Tonelli (Bardiani-Csf), Markel Irizar (Trek-Segafredo), Marco Marcato (UAE Team Emirates) e Eughert Zhupa (Wilier Triestina-Selle Italia). Il pokerissimo di attaccanti raggiunge in breve un vantaggio massimo di quasi tre minuti e mezzo. Prima della salita del Montello Chaves si stacca ancora, mentre Docker rotola su un prato prima di rimettersi in bici. La sorte dei battistrada è segnata non appena la Katusha-Alpecin alza il ritmo: l’azione termina ai – 6,3 dal traguardo, con tanto di stretta di mano dei protagonisti. Le squadre degli sprinter prendono il sopravvento ma Marco Coledan (Wilier Triestina), con una sparata sotto il triangolino rosso dell’ultimo chilometro, rischia di rovinare i piani altrui. A colmare il gap è Modolo, alla fina quarto, a passare a velocità doppia è Viviani, che cala la tripletta sfogando tutta la sua rabbia. Domani, sabato, arriva la prima tappa di montagna del Giro, e cioè la 13esima frazione, la San Vito al Tagliamento-Monte Zoncolan di 186 chilometri con uno degli arrivi in quota maggiormente temuti su quella che e’ considerata la salita piu’ ardua d’Europa. Sono in totale cinque i Gran Premi della Montagna da scalare: tre di terza categoria (Monte di Ragogna, Avaglio e Sella Valcalda), uno di seconda (Passo Duron) e il traguardo di prima sullo ‘spauracchio’ Zoncolan: 10 km al 12% di media con punte del 22%. Chi, tra gli uomini di classifica, dovesse prendere una ‘cotta’ su queste rampe, saluterebbe definitivamente ogni sogno di gloria.
(ITALPRESS).
TRIPLETTA DI VIVIANI, YATES RESTA IN MAGLIA ROSA
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