PALERMO (ITALPRESS) – Un confronto tra istituzioni che si traduce in azioni da mettere in campo per contrastare attivamente il fenomeno della violenza di genere, andando oltre le iniziative previste per il 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne): questo l’obiettivo dell’evento ‘Fare rete. Università, istituti o i e territorio contro la violenza di genere’, tenutosi a Palazzo Steri alla presenza tra gli altri del rettore Massimo Midiri e del sindaco di Palermo Roberto Lagalla. L’appuntamento è un’occasione per l’Università di fare un primo riepilogo degli strumenti messi in campo per contrastare il fenomeno e proseguire nel solco del dialogo con istituzioni, associazioni antiviolenza e forze dell’ordine, nonché un punto di partenza per sensibilizzare ulteriormente la comunità studentesca.
“Il concetto di rete è fondamentale nella battaglia contro la violenza di genere e si basa su una cultura orientata al dialogo e all’inclusione – spiega Midiri, – L’Università è il luogo ideale in cui questi messaggi possono radicarsi e diffondersi: occorre costruire una rete di collegamento stabile tra le istituzioni, affinché non si parli di questi temi solo una volta all’anno ma si promuova una vera abitudine all’ascolto, soprattutto tra i più giovani”. Questo, prosegue il rettore, si realizza “attraverso attività, iniziative e manifestazioni che l’Università organizza in collegamento con oltre venti istituzioni del territorio: in questo senso l’ateneo diventa promotore di un cambio di passo, di un cambiamento culturale che parte dalle classi più giovani e si mantiene costante durante tutto l’anno. Accanto all’azione educativa sono necessarie misure di vigilanza e monitoraggio: per questo abbiamo attivato la Consigliera di fiducia e lo sportello di ascolto, strumenti che garantiscono un controllo continuo e un intervento immediato quando qualcosa non funziona all’interno delle nostre classi”. In una comunità che conta 47-48mila studenti, prosegue, “purtroppo registriamo ancora fenomeni riconducibili alle molestie: tuttavia oggi studenti e studentesse sanno di avere a disposizione canali immediati per segnalare e denunciare, questo dà loro sicurezza e consapevolezza. Creare un ambiente consapevole e protetto per noi è fondamentale: al di là della formazione lavoriamo per costruire un’autentica socialità universitaria, che prepari le persone a diventare cittadini attenti e responsabili. Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento delle segnalazioni rivolte alla consigliera di fiducia, è un segnale importante perché significa che il messaggio sta passando e che ogni minimo campanello d’allarme viene raccolto e comunicato; inoltre possiamo contare su una collaborazione costante con forze dell’ordine e magistratura, sempre pronte a intervenire e supportarci”.
Di fronte agli episodi di violenza di genere, afferma Lagalla, “occorre formare ed educare a evitarli. Per un sindaco fare rete significa attuare sinergie prima di tutto con il sistema della formazione, sia universitaria che scolastica, perché la sensibilità a una relazione uomo-donna basata sul rispetto della sfera di libertà dell’altro si abbina con la maturazione culturale e intellettuale di ciascuno di noi. In questi tre anni il livello di scolarizzazione nelle scuole dell’infanzia è passato dal 6,7% al 27%: l’obiettivo è raggiungere entro il 2027 quella soglia del 33% che ci consente di cristallizzare nel tempo un’ingente mole di risorse destinate all’incremento delle attività educative”. Altrettanto fondamentale, secondo il sindaco, è “il ruolo delle associazioni di volontariato: nessuno da solo riesce ad affrontare e superare un tema di questa complessità e di quest’impatto sociale ed emotivo. La strada che seguiamo con le forze dell’ordine è quella della prevenzione, ove possibile, cui si affiancano quella della repressione, del contrasto alla violenza, della rappresentazione del ruolo dello Stato rispetto alla tutela delle libertà fondamentali di ogni cittadino. Quella di oggi è una giornata di riflessione, utile per fare il punto: gli altri 364 giorni devono servire a lavorare rispetto alle cose di cui si è discusso in questa giornata”.
Beatrice Pasciuta, prorettrice all’Inclusione, alle Pari opportunità e alle Politiche di genere, si sofferma sul ruolo attivo dell’ateneo nella rete cittadina contro la violenza sulle donne, “una rete articolata che riunisce tutti gli attori impegnati nel contrasto alla violenza, dai centri antiviolenza al Comune, dagli ospedali alle forze dell’ordine, fino alla Procura e alla Procura dei Minori. Si tratta quindi di un sistema che copre il territorio a 360 gradi, in cui l’Università è attore attivo e protagonista. Le attività che organizziamo all’interno dell’Ateneo non si limitano alla giornata del 25 novembre: durante tutto l’anno lavoriamo con studenti e studentesse, con i docenti e il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, per diffondere una consapevolezza sempre più profonda su questi temi. La violenza di genere non è solo stupro o femminicidio: è un fenomeno complesso, che va conosciuto e compreso nella sua interezza”. Il primo ambito di intervento dell’Università, aggiunge, “è naturalmente quello educativo: lezioni dedicate, corsi di competenze trasversali aperti a tutte le studentesse e gli studenti e centrati sulle tematiche di genere. La ‘lezione zero’, l’evento di oggi, viene trasmessa in streaming e seguita nelle aule dell’Ateneo; inoltre stiamo lanciando la campagna ‘Finisce qui’, uno strumento per mantenere viva l’attenzione sul tema attraverso i nostri canali social, il sito e il campus. Accanto alle attività formative e di sensibilizzazione, abbiamo anche strumenti operativi di supporto: lo sportello di ascolto antiviolenza e la consigliera di fiducia. Sono servizi concreti, pensati per affrontare situazioni che non dovrebbero verificarsi, ma che purtroppo, possono accadere: in questo modo offriamo un aiuto reale a chiunque dovesse trovarsi in difficoltà”.
– foto xd8/Italpress –
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