NAPOLI (ITALPRESS) – Il giorno dopo è quello in cui si tirano definitivamente le somme per le elezioni Regionali in Campania che hanno visto il trionfo della coalizione di centrosinistra guidata da Roberto Fico. Poco meno di 1 milione e 300 mila voti (60,63%) alle liste del governatore neo eletto, quasi doppiato l’avversario del centrodestra Edmondo Cirielli che si ferma al 35,72%. Un successo ben oltre le aspettative e i sondaggi più recenti grazie al quale la maggioranza potrà contare su una flotta di 32 consiglieri a fronte dei soli 17 (18 contando lo stesso Cirielli ndr) ottenuti dall’opposizione. Nulla da fare invece per gli altri schieramenti in corsa, tutti stroncati dalla soglia di sbarramento del 2,5%: Campania Popolare si ferma al 2,03% nonostante le oltre 7mila preferenze del leader Giuliano Granato, candidato presidente ma schierato anche in lista. Di poco sotto l’1% (0,95) la lista Per di Nicola Campanile mentre ancora più in basso si trovano Dimensione Bandecchi (0,49%) del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, e Forza del Popolo (0,17%) capeggiata dal medico Carlo Arnese.
Qualche conferma ma anche tante novità tra i consiglieri rieletti. Dieci i seggi per il Partito Democratico che chiude da prima forza al 18,41% con un vero e proprio exploit nella provincia di Napoli. Nessuno riesce a toccare le 42mila schede registrate nella passata tornata elettorale a nome di Mario Casillo, ma con un’affluenza alle urne di oltre 10 punti più bassa, sono forse ancora più eclatanti i numeri dell’ex sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, che chiude a 39 mila 457 preferenze. Di poco staccato (38.890) c’è l’altro dem Salvatore Madonna, mentre a cavallo dei 30 mila voti nell’ordine ci sono i tre consiglieri uscenti Massimiliano Manfredi, Loredana Raia (già vicepresidente del Consiglio) e Bruna Fiola. Sesta e ultima tra gli eletti a Napoli la capolista Francesca Amirante con il Pd che rinforza la truppa nelle altre province con Corrado Matera e Franco Picarone (Salerno), Marco Villano (Caserta) e Maurizio Petracca (Avellino).
Esattamente la metà dei seggi, rispetto a quelli ottenuti dal Partito Democratico, per il Movimento 5 Stelle che elegge 5 consiglieri. Con quasi 13mila schede l’ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, Luca Fella Trapanese, chiude primo in lista doppiando Salvatore Flocco e il consigliere uscente Gennaro Saiello. Assieme a loro entra in Consiglio Elena Vignati e, dalla circoscrizione di Caserta, Raffaele Aveta. Quattro consiglieri, tutti volti già noti, per la lista “A testa alta” sponsorizzata dal governatore uscente Vincenzo De Luca: boom di preferenze per Giovanni Porcelli (20.862) che entra a Napoli assieme all’assessora regionale alla Scuola, Lucia Fortini (17.763 voti). A Salerno quasi 21mila consensi e la conferma importante per il presidente della Commissione regionale Trasporti, Luca Cascone, mentre supera quota 17 mila e entra da Caserta il presidente uscente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero. In quota maggioranza ci sono tre seggi per Avanti Campania che festeggia con Giovanni Mensorio (Napoli), Andrea Volpe (Salerno) e Giovanni Iovino (Caserta), per Casa Riformista con l’ex sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, Pietro Smarrazzo a Caserta e Vincenzo Alaia ad Avellino e anche per la lista civica “Fico presidente”: eletti Nino Simeone e Davide D’Errico a Napoli, Giovanni Cuofano a Salerno. Infine due poltrone per Alleanza Verdi e Sinistra, Carlo Ceparano e Rosario Andreozzi, entrambi a Napoli, e per Noi di Centro che porta in Consiglio Giuseppe Barra da Napoli mentre da Benevento c’è Pellegrino Mastella, figlio del sindaco sannita e capo del partito, Clemente Mastella.
Accanto al leader dell’opposizione Cirielli, come detto, ci sono 17 consiglieri, sei di questi sono espressione del primo partito della coalizione, Fratelli d’Italia: Ira Fele, moglie del deputato e coordinatore provinciale Fdi Michele Schiano, è la più votata con poco meno di 15mila preferenze. Si ferma sotto quota 10 mila ma trova il seggio l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che precede di poco a Napoli l’ultimo degli eletti, Raffaele Maria Pisacane. Da Salerno, sempre in quota Fratelli d’Italia, arriva Giuseppe Fabbricatore, mentre da Caserta e Avellino ci sono Vincenzo Santangelo e Ettore Zecchino. Sei i seggi anche per Forza Italia che sfonda nel casertano con l’ex deluchiano, Giovanni Zannini, in grado di raccogliere quasi 32 mila voti. Eletti a Napoli invece il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, e Susy Panico mentre da Salerno c’è Roberto Celano, da Avellino arriva Livio Petitto e da Benevento infine Fernando Errico. Dei cinque seggi mancanti ne spettano tre alla Lega e due alla lista “Cirielli presidente”: con il Carroccio entrano l’ex deputata Michela Rostan (11.041 voti a Napoli) con Mimmo Minella a Salerno e Massimo Grimaldi a Caserta. La civica che sosteneva il candidato governatore porta Francesco Iovino a Napoli e Sebastiano Odierna a Salerno.
DA CIARAMBINO A NAPPI, AMPIA LA LISTA DEI DELUSI DALLE URNE
Mentre gli eletti in Campania fanno festa c’è un’ampia pattuglia di delusi a cui tocca leccarsi le ferite. In Consiglio regionale non c’è spazio per tutti e nella lista degli esclusi figurano consiglieri uscenti, nomi a sorpresa e anche qualcuno che ha tentato, senza successo, di percorrere la strada della sovraesposizione mediatica. Il primo nome che salta all’occhio è quello di Valeria Ciarambino. Dopo due mandati consecutivi l’ex candidata governatrice della Regione raccoglie 3400 preferenze con le quali è solo sesta nella lista Avanti Campania. Un flop per la vicepresidente del Consiglio uscente che tre anni fa aveva lasciato il Movimento 5 Stelle aderendo al Gruppo misto.
Tra i big non confermati c’è Severino Nappi: poco meno di 8 mila voti per il capogruppo della Lega in Campania che paga la mancata crescita del Carroccio dove non sfonda nemmeno la presidente della Commissione regionale anticamorra, Carmela Rescigno. Era candidata con il partito di Salvini anche Daniela Di Maggio, la madre di Giogiò Cutolo, il giovane ucciso a Napoli per futili motivi nel 2023. Pure per lei nulla da fare, la corsa termina con appena 964 schede. Pochi di più i voti, circa 1200, raccolti da Pasquale Di Fenza, l’uscente espulso da Azione e rientrato in Forza Italia venuto alla ribalta per i tanto discussi video girati in Consiglio regionale con la tiktoker Rita De Crescenzo. Un bottino magro in una lista, quella degli azzurri, dove non bastano nemmeno le oltre 8mila preferenze raccolte dagli accreditati Salvatore Guangi e Gianfranco Librandi.
Per una manciata di voti è fuori dal Consiglio anche Marco Nonno, candidato con Fratelli d’Italia, mentre a sinistra, nella lista “A testa alta” sfondano ampiamente le 10 mila schede ma restano fuori i consiglieri uscenti Diego Venanzoni, Carmine Mocerino e addirittura Vittoria Lettieri con oltre 14mila preferenze. Ristretto ma presente il clan di chi raccoglie fiumi di consensi ma non trova il seggio: a Salerno non bastano 15 mila 610 voti a Tommaso Pellegrino che paga lo scotto dei risultati generali non brillanti di Casa Riformista per i quali a Napoli resta fuori Armando Cesaro nonostante sia anche lui arrivato a un passo da quota 15mila. A masticare amaro c’è poi Enza Amato: 14 mila 438 preferenze per la presidente del Consiglio comunale di Napoli, ma con il boom del Partito Democratico valgono solo il settimo posto in lista, Amato è la prima dei non eletti dem.
Tra gli altri esclusi da segnalare con Alleanza Verdi e Sinistra l’ex candidato sindaco di Napoli, Sergio D’Angelo, e la consigliera uscente Roberta Gaeta, mentre con il Movimento 5 Stelle non passano l’ex capogruppo Michele Cammarano, a Salerno, e Vincenzo Ciampi ad Avellino dove non entra nemmeno l’ex primo cittadino Gianluca Festa, candidato con la lista Cirielli Presidente. Infine non ce la fanno i due attivisti anti abbattimenti: Mimmo Esposito, dell’associazione popolare Casa Mia, raccoglie poco più di 2500 voti con Mastella – Noi di Centro. Raffaele Cardamuro di “Io abito”, anche lui candidato con la lista Cirielli, chiude poco al di sopra delle 3mila schede.
– foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).












