UNRAE, immatricolazioni auto in Europa sempre in positivo, +4,9% a ottobre

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue il trend positivo del mercato europeo delle autovetture, registrando a ottobre una crescita del 4,9% con 1.091.904 immatricolazioni rispetto alle 1.041.389 unità dello stesso mese del 2024. Nel periodo gennaio-ottobre il mercato europeo totalizza 11.020.514 immatricolazioni: un incremento dell’1,9% rispetto alle 10.818.539 dei primi dieci mesi del 2024.

Tuttavia, il confronto con il 2019 evidenzia ancora un divario significativo: -10,1% in ottobre e -17,3% nei 10 mesi. Analizzando l’andamento dei principali mercati, emerge una situazione differenziata tra i 5 Major Market.

La Spagna si distingue per la performance più brillante, con un +15,9% a ottobre e +14,9% nel cumulato. La Germania registra un +7,8% nel mese, ma il progresso nei dieci mesi si limita allo 0,5%. Segue la Francia con una crescita del 2,9% nel mese, ma in contrazione del 5,4% nei dieci mesi. In attivo anche il Regno Unito, che mostra un +0,5% a ottobre, ma un +3,9% nel cumulato annuale.

L’Italia, che conferma la sua quarta posizione sia nel mese che nel cumulato, rappresenta l’unica nota negativa tra i principali mercati, registrando una flessione dello 0,5% a ottobre e del 2,6% nei 10 mesi. Per quanto riguarda i veicoli ricaricabili, a ottobre l’Italia si posiziona all’ultimo posto tra i Major Market con una quota complessiva di ECV pari al 12,2%, suddivisa tra il 5,0% di vetture elettriche pure (BEV) e il 7,2% di ibride plug-in (PHEV).

Il divario rispetto agli altri principali mercati europei risulta particolarmente evidente: il Regno Unito tocca il 37,5% con il 25,4% di BEV e il 12,1% di PHEV, la Germania raggiunge una quota ECV del 33,4% con il 21,0% di BEV e il 12,4% di PHEV, la Francia si attesta al 31,1% con il 24,4% di BEV e il 6,7% di PHEV, mentre la Spagna registra il 22,4% con il 9,4% di BEV e il 13,0% di PHEV. Nel totale del mercato europeo le ECV coprono il 31,3% di share con le BEV al 20,6% (+4,3 p.p.) e le PHEV al 10,7% (+ 2,7 p.p.). Anche nel periodo gennaio-ottobre la situazione italiana si conferma critica con una quota di ECV all’11,2%, di cui il 5,2% di BEV e il 6,0% di PHEV, rispetto al 33,4% del Regno Unito (BEV 22,4% e PHEV 11,0%), al 28,9% della Germania (BEV 18,4% e PHEV 10,5%), al 25,1% della Francia (BEV 18,9% e PHEV 6,2%) e al 18,9% della Spagna (BEV 8,5% e PHEV 10,4%). Nel totale del mercato europeo le ECV coprono il 27,7% di share con le BEV al 18,3% (+3,5 p.p.) e le PHEV al 9,4% (+2,2 p.p.).

Sul fronte istituzionale, il 10 dicembre prossimo è previsto l’annuncio di una proposta legislativa della Commissione europea sulla revisione dei regolamenti relativi a vetture e veicoli commerciali leggeri di nuova immatricolazione. Questa revisione comprenderà non solo gli standard per le emissioni di CO2, ma anche una strategia per il rafforzamento del settore delle batterie, un pacchetto di semplificazione normativa per l’industria automobilistica e una proposta dedicata all’elettrificazione delle flotte aziendali.

A questo riguardo, lo scorso 7 novembre l’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei, ha evidenziato le crescenti difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi europei sulle emissioni di CO2 fissati per il 2030 e il 2035, sollecitando “un approccio più pragmatico e realistico che tenga conto delle sfide specifiche del settore e favorisca una transizione competitiva verso la mobilità a zero emissioni guidata dalle scelte dei consumatori”.

Per quanto riguarda gli incentivi del MASE destinati all’acquisto di veicoli elettrici, UNRAE fa presente che dei circa 55.700 voucher emessi fra il 22 e 23 ottobre, alle ore 10.00 di sabato 22 novembre ne erano stati validati circa 47.000. Sono pertanto tornate disponibili le risorse corrispondenti a oltre 8.000 voucher non validati entro il termine previsto di 30 giorni, che sono andate nuovamente esaurite domenica 23.

I numeri di ottobre continuano a evidenziare la fortissima distanza dell’Italia dagli altri 30 Paesi europei per quanto concerne la quota di auto BEV, pari al 5,0% contro il 22,7%: un valore di 4,5 volte inferiore. Il mese risente ancora dell’attesa degli incentivi, che – operativi solo dall’ultimo giorno – mostreranno il loro impatto su novembre.

Come UNRAE sottolinea da anni, per favorire lo sviluppo della mobilità a zero emissioni in Italia in modo stabile, senza un susseguirsi di accelerazioni e frenate, è fondamentale una revisione del trattamento fiscale delle auto aziendali, attraverso interventi mirati su detraibilità dell’IVA, deducibilità dei costi e periodo di ammortamento. La Delega Fiscale, prorogata sino al 31 dicembre 2026, costituisce un’opportunità imperdibile per attuare questi interventi. Tra le altre priorità necessarie per accelerare la transizione energetica rientrano lo sviluppo diffuso dell’infrastruttura di ricarica elettrica e la riduzione dei costi di ricarica per renderli più accessibili agli utenti.

“L‘UNRAE accoglie con favore lo stanziamento di 600 milioni di euro, ufficializzato nei giorni scorsi dalla Commissione europea, per 70 progetti volti alla realizzazione di infrastrutture per combustibili alternativi in 24 Paesi”, dichiara Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE.

“Lo scopo è quello di stimolare investimenti sostenibili nelle aree urbane e lungo i tratti stradali della rete transeuropea dei trasporti TEN-T – prosegue Cardinali – con una lodevole attenzione rivolta ai mezzi pesanti. Resta da valutare la congruità dei fondi rispetto al numero di interventi previsti, e la loro capacità di fare da volano per investimenti privati”. “Ora gli occhi di tutti sono puntati sull’annuncio previsto per il 10 dicembre. – conclude il Direttore Generale – Il mercato attende da oltre 2 anni che venga fatta finalmente la necessaria chiarezza sui regolamenti europei, indispensabile per clienti e operatori”.

foto: ufficio stampa Unrae

(ITALPRESS).

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