Lu Jia torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

PALERMO (ITALPRESS) – La 66^ Stagione concertistica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana prosegue, venerdì 28 novembre alle ore 20.30 e sabato 29 novembre alle 17.30 al Politeama Garibaldi, con un programma di grande interesse: De arte venandi cum avibus di Nicola Colabianchi in prima esecuzione a Palermo e il monumentale Das Lied von der Erde di Mahler, una delle creazioni più profonde e visionarie della storia musicale.

Sul podio della compagine regionale torna Lu Jia, direttore tra i più stimati del panorama attuale; con lui, due interpreti rilevanti del repertorio liederistico, il mezzosoprano Stefanie Irányi e il tenore Tuomas Katajala.

De arte venandi cum avibus, composto nel 1998 per l’ottavo centenario della nascita di Federico II, trae ispirazione dal celebre trattato sulla falconeria dell’imperatore svevo. Come spiega Riccardo Viagrande nelle note di sala, Colabianchi articola il brano in sei sezioni consecutive che ricalcano la struttura del testo originario ed evocano, attraverso un linguaggio sincretico, un mondo fatto di osservazione scientifica, simboli e natura.

Il compositore crea così una partitura densa di suggestioni, lontana dalle avanguardie astratte e capace di restituire un’emotività diretta, quasi cinematografica, che rende questo brano una scoperta preziosa per il pubblico palermitano. La seconda parte del concerto è dedicata a Das Lied von der Erde (“Il canto della terra”), composto da Mahler nel 1908 dopo un periodo segnato da lutti. La pagina fonde Lied e sinfonia in un organismo unico e possente: sei movimenti che oscillano tra l’ebbrezza vitalistica e la meditazione sul destino umano.

I primi cinque brani raccontano il rapporto fragile tra uomo e natura: dal “Trinklied”, brindisi tragico che apre l’opera, ai quadri dedicati all’autunno, alla giovinezza e alla bellezza, fino al quinto Lied, “Der Trunkene im Frühling”, dove l’ebbrezza diventa rifugio dal dolore. Il lungo finale, “Der Abschied”, è una meditazione sul congedo, una delle pagine più alte della musica del Novecento: un addio che si dissolve nel celebre “Ewig… ewig…”, sospeso tra rassegnazione e luce. Gli interpreti sono due specialisti del repertorio liederistico: Stefanie Irányi, mezzosoprano tedesco dalla voce calda e autorevole, ospite dei più importanti teatri europei e Tuomas Katajala, tra i tenori scandinavi più richiesti della scena internazionale, apprezzato per la duttilità stilistica e per interpretazioni di Mahler, Britten, Beethoven e Bach con orchestre di primo piano.

Sul podio Lü Jia, direttore cinese naturalizzato artisticamente in Europa, figura di riferimento tra Cina e Occidente. Primo direttore d’orchestra asiatico alla guida di un importante teatro d’opera italiano (il Filarmonico di Verona), vincitore del Concorso Pedrotti, già direttore principale del Teatro Verdi di Trieste e oggi Direttore Musicale del National Centre for the Performing Arts di Pechino e dell’Orchestra di Macao. La sua carriera lo ha portato a dirigere compagini come il Concertgebouw di Amsterdam, la Gewandhaus di Lipsia, la Munich Philharmonic, la Chicago Symphony, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e numerose istituzioni europee e americane. Il suo stile unisce rigore formale, intensità narrativa e un controllo timbrico che trova in Mahler uno dei suoi territori d’elezione.

Prossimi concerti da non perdere venerdì 5 (ore 20.30) e sabato 6 (ore 17.30) dicembre diretti da Günter Neuhold con la prima esecuzione di Canto notturno di Simone Piraino (una commissione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana), il concerto n. 2 in fa minore per pianoforte e orchestra op. 21 di Chopin affidato al grande solista Nelson Goerner e la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale” di Ludwig van Beethoven.

-Foto ufficio stampa Ufficio stampa Orchestra Sinfonica Siciliana-
(ITALPRESS).

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