PALERMO (ITALPRESS) – “Mi risulta che le opposizioni stiano ancora raccogliendo le firme sulla mozione di sfiducia. Ieri hanno fatto la conferenza stampa senza avere le firme: le raccoglieranno, poi noi faremo la nostra parte e diremo il nostro pensiero politico in Aula. Sono assolutamente sereno”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, a margine dell’Assemblea pubblica di Sicindustria, tenutasi a Villa Igiea a Palermo.
“Abbiamo puntato su una manovra che guarda molto al sociale, al mondo d’impresa, alle agevolazioni per le assunzioni: con 200 milioni sosteniamo finanziariamente la decontribuzione in occasione delle nuove assunzioni di giovani siciliani”, sottolinea il governatore siciliano. “Questo è un ulteriore stimolo a una crescita ormai consolidata – aggiunge Schifani – UniCredit, che sistematicamente versa la quota Irpef alla Regione, un anno fa ha versato 80 milioni mentre quest’anno sono 102. L’economia cresce e produce più interessi: oltre alla decontribuzione in manovra puntiamo sul South Working, che poche ore fa è stato votato all’unanimità in commissione e permetterà ai nostri ragazzi di lavorare a distanza in Sicilia dando un contributo alle imprese del nord che accettano questa condizione. Questa manovra guarda al mondo d’impresa ma anche alle famiglie, al sociale, alle infrastrutture: la decontribuzione è spalmata su tre anni, quindi non può essere una misura spot ma strategica per il mio governo”.
“Lavoriamo molto bene con Confindustria anche sui fondi Step, che ci permetteranno di avere accesso a grandissimi investimenti: due giorni fa ne ho parlato in un incontro con il ministro Urso”, ha ribadito. “Noi siamo attrattivi anche perché abbiamo velocizzato i pareri della commissione tecnico-specialistica sulle autorizzazioni ambientali – prosegue Schifani, – Il nostro obiettivo è guardare con un interesse sempre maggiore agli obiettivi della comunità industriale: la crescita dell’occupazione e della ricchezza sarà oggettivamente tangibile. Intendiamo sfruttare al massimo questo momento magico”.
E sul caso dell’Italo-Belga: “Ho appreso dalle agenzie della relazione della commissione Antimafia, mi deve ancora essere comunicata formalmente affinché io possa trasmetterla subito all’Avvocatura regionale”.
“L’abolizione del reddito di cittadinanza è stata una scommessa dolorosissima su cui ha creduto Meloni: alla Sicilia ha permesso di uscire dalla stagnazione nella quale stava entrando, perché tanti giovani anziché cercare un lavoro vivevano attraverso il reddito di cittadinanza o lavoravano in nero. Ora la Sicilia è diventata attrattiva sotto tanti punti di vista”, ha concluso Schifani.
“La crescita che oggi registriamo in Sicilia è il risultato di un gioco di squadra, di una visione liberale condivisa tra il mio governo e il mondo delle imprese. Ho sempre detto che non può esserci sviluppo del Paese con un’Italia a due velocità, senza un Sud che cresce. Oggi possiamo finalmente dire che la Sicilia cresce. È un dato oggettivo”. Così il presidente della Regione Siciliana durante l’intervento. Al suo arrivo, è stato accolto dal presidente dell’associazione, Luigi Rizzolo, e da quello di Confindustria, Emanuele Orsini. All’evento sono intervenuti anche il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e il sottosegretario alle Politiche per il Sud, Luigi Sbarra. Schifani ha ricordato le iniziative connesse al piano Step, con oltre 600 milioni di euro destinati all’innovazione, e le risorse per 200 milioni previste nella prossima manovra finanziaria a favore della decontribuzione per le nuove assunzioni. “Non si tratta di un intervento spot – ha commentato – ma di una misura strategica che abbiamo previsto su base triennale. Vogliamo sostenere questo momento di crescita, sia nei confronti del mondo industriale sia verso i giovani. Per questi ultimi – ha continuato Schifani – abbiamo stanziato 18 milioni con la misura del “Sicily-working”, che rappresenta un incentivo per i datori di lavoro, anche del Nord, e allo stesso tempo un’opportunità per i nostri giovani di restare o tornare nella nostra terra”. Il presidente, infatti, ha annunciato che la commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana ha già approvato i primi tre articoli della manovra che riguardano proprio la decontribuzione per le assunzioni e gli investimenti e il Sicily-working. Sul tema delle esportazioni, Schifani ha ricordato le misure inserite nella legge di stabilità a sostegno delle imprese: 15 milioni di euro per mitigare gli effetti dei dazi, intervenendo sia sui costi di trasporto che su quelli del denaro. Il presidente ha sottolineato l’impegno del governo verso la semplificazione, la sburocratizzazione e una maggiore efficacia della macchina amministrativa che “deve passare anche da una nuova cultura: chi lavora – ha detto – deve mettersi in discussione. Ho trovato un moloch con il quale mi confronto ogni giorno ed è una battaglia, in senso positivo, che porto avanti fin dal giorno del mio insediamento, perché da una burocrazia più veloce nel dare le risposte passa lo sviluppo”. “Oggi la Sicilia è attrattiva dal punto di vista industriale e un aspetto che mi incoraggia è l’aumento delle entrate tributarie, numeri che mostrano in maniera inequivocabile come l’economia stia crescendo” ha commentato il presidente Schifani. La crescita ha comportato, tra l’altro, un aumento delle entrate fiscali testimoniato anche dal versamento delle imposte di Unicredit per il fatturato che l’istituto bancario realizza in Sicilia, pur avendo sede legale fuori dall’Isola: per il 2025 la banca ha versato nelle casse della Regione 102,4 milioni di euro, ovvero il 25 per cento in più rispetto all’anno scorso. Dopo aver ricordato il clima di collaborazione istituzionale con il governo nazionale, il presidente della Regione ha ribadito che “la crescita è una scommessa che dobbiamo portare avanti, sono determinato a proseguire su questo percorso nonostante gli ostacoli. Ho sempre creduto nel confronto costruttivo col mondo delle imprese”.
– foto d’archivio IPA Agency –
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