Malta, il nuovo piano dei trasporti accantona la metro

LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il nuovo National Transport Master Plan 2030, appena trasmesso per consultazione pubblica, non fa alcun riferimento al tanto pubblicizzato sistema di metropolitana, riaprendo invece il dibattito su una rete di trasporto pubblico rapido (Bus Rapid Transit) come possibile soluzione. Presentato il 10 novembre, il documento punta a guidare la strategia del Paese in materia di trasporti stradali, marittimi e aerei nei prossimi anni. Tuttavia, nonostante i ripetuti richiami del governo agli studi in corso sulla metropolitana condotti dalla società internazionale Arup, il progetto non compare affatto nel piano. Al contrario, le autorità si impegnano a “valutare la fattibilità di un sistema di trasporto rapido di massa”, includendo il BRT tra le opzioni prese in considerazione. Tali sistemi si basano su corsie dedicate agli autobus per garantire viaggi più rapidi e affidabili.

Malta aveva già esaminato l’ipotesi BRT quasi vent’anni fa, quando uno studio del 2007 della britannica Halcrow Group concluse che il sistema aveva “notevoli potenzialità” per migliorare la mobilità. L’idea era stata poi accantonata, salvo riemergere in proposte politiche successive, tra cui il concetto di tram senza binari inserito nel manifesto elettorale 2022 del Partito Nazionalista e le dichiarazioni del ministro dei Trasporti Chris Bonett lo scorso anno. L’assenza del progetto metro arriva in un contesto di traffico sempre più intenso.

Il piano stima che la congestione sia costata a Malta 400 milioni di euro — il 3,6% del PIL — nel 2022, cifra destinata a salire fino a 1,28 miliardi l’anno entro il 2050 senza interventi decisivi. Il governo aveva promesso di presentare entro la fine dell’anno una nuova soluzione di trasporto di massa, e le discussioni recenti si erano concentrate su proposte ridimensionate per la metropolitana, con costi compresi tra 2,8 e 6,2 miliardi di euro. Ma il ministro delle Finanze Clyde Caruana ha avvertito che scegliere il sistema sbagliato potrebbe “compromettere seriamente” il Paese, viste le ingenti spese in gioco.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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