PALERMO (ITALPRESS) – Il femminicidio irrompe sul palcoscenico, in concomitanza della settimana in cui si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne, e apre la stagione lirica 2025-2026 del Teatro Massimo di Palermo con due opere: Aleko di Sergej Rachmaninov e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. L’inaugurazione è prevista per venerdì 21 novembre alle 19: per Aleko sarà la prima esecuzione in forma scenica in Italia, così come per la prima volta verrà effettuato l’accostamento con Pagliacci. A fare da denominatore comune tra le opere è il tema della violenza sulle donne, in modo da sensibilizzare ulteriormente lo spettatore e mettere insieme sul palcoscenico la dimensione artistica e quella sociale.
“Il Teatro Massimo da sempre ha avuto un ruolo di simbolo di cultura – sottolinea il sovrintendente Marco Betta – Inoltre noi crediamo che in questi tempi così difficili i teatri non possano essere solo un luogo di intrattenimento, ma anche di riflessione e riorganizzazione delle idee rispetto al rapporto tra arte, cultura e società. Il modello straordinario della musica, del teatro, del canto, delle connotazioni di un’accordatura, del reciproco ascolto sia uno degli esempi più meravigliosi di vita possibile: vogliamo amplificare questa capacità, in modo che dalla tecnica del palcoscenico possa trasmettere un modello di accordatura sociale, di armonia, di ascolto reciproco, di rispetto”.
Francesco Lanzillotta, direttore d’orchestra di entrambe le opere, si sofferma sul ruolo odierno del teatro: “Credo che, oltre che un luogo in cui ci possiamo beare delle meraviglie della musica, sia un’area in cui si dibatte di temi sociali. Quella del femminicidio oggi è una questione estremamente pericolosa e complessa: visto che affrontiamo due opere del genere sarebbe un peccato perdere quest’occasione per lanciare un messaggio”. Altro aspetto evidenziato da Lanzillotta è la compresenza di diversi aspetti tra le due opere: “Trovo incredibile che finora non sia mai stata fatta quest’accoppiata tra Aleko e Pagliacci: sono due opere scritte nello stesso anno (1892, ndr) che trattano dello stesso tema, allo stesso modo e incredibilmente con le stesse vocalità; non vedo accoppiate migliori di questi due titoli”.
– foto xd8/Italpress –
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