In Campidoglio firmato il Protocollo d’intesa per il contrasto alla violenza sulle donne

ROMA (ITALPRESS) – Trovare unità, coordinamento e collaborazione tra le parti coinvolte, istituzionali e sociali, per il contrasto alla violenza sulle donne è il fondamento che costituisce il Protocollo d’intesa firmato in Campidoglio. L’accordo istituisce la cabina di regia interistituzionale della Rete Antiviolenza della città di Roma per contrastare la violenza sulle donne. Si tratta di un organismo permanente di coordinamento e direzione strategica, che garantirà il raccordo tra tutti i componenti e la coerenza delle azioni rispetto agli indirizzi condivisi.

A siglare l’accordo tra tutte le parti coinvolte è stato in primis il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, intervenuto in conferenza stampa nella sala delle bandiere insieme al prefetto di Roma Lamberto Giannini, al questore di Roma Roberto Massucci, l’assessora alle attività produttive e alle pari opportunità Monica Lucarelli, l’assessora alle politiche sociali e alla salute Barbara Funari, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Pecci, il comandante generale del Corpo di Polizia Locale di Roma Mario De Sclavis.

 “Oggi presentiamo questo importantissimo protocollo che è figlio del programma sostenuto e finanziato dalla Presidenza del Consiglio”, ha detto il Sindaco ricordando il programma Mara (Movimento Antiviolenza e Rete di Aiuto), “per mappare e aumentare le risorse anti violenza e che chiede e sostiene un lavoro di coordinamento e collaborazione tra diversi soggetti che sono in campo per contrastare questa piaga terrificante della violenza contro le donne e dei femminicidi che costituisce una vera emergenza sociale con dati allarmanti. Continua ad esserci questa lugubre statistica che dice che ogni tre giorni una donna viene uccisa in Italia e le richieste di aiuto sono molto alte”. Ha aggiunto Gualtieri.

Per questo tutte le istituzioni hanno il dovere di collaborare per rafforzare un lavoro sinergico, volto a contrastare questo fenomeno secondo tutti gli ambiti delle 4 P della Convenzione di Istanbul: Prevenzione, Protezione, Perseguimento dei crimini e costituzione di Politiche. Questo protocollo, quindi, costituisce una cabina di regia in cui tutti i soggetti firmatari parteciperanno e in cui si avrà il monitoraggio costante della situazione, dell’andamento, delle tendenze e il rafforzamento per cui ciascuno si impegna a svolgere azioni coordinate dentro una filosofia comune ma per il proprio ambito”. Il Sindaco ha concluso affermando: “L’impegno di Roma Capitale affinché la città sia un luogo in cui il contrasto alla violenza di genere sia forte ed efficace”.

La cabina di regia opererà per assicurare una presa in carico integrata e multidisciplinare delle donne vittime di violenza, uniformare le procedure operative, promuovere la formazione continua di operatori e operatrici, coordinare le attività di monitoraggio e analisi del fenomeno e sostenere campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, con l’obiettivo di rafforzare la cultura della prevenzione, del rispetto e della parità. L’accorso è stato sottoscritto da: Roma Capitale, la Prefettura di Roma, la Questura, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, le ASL Roma 1, Roma 2 e Roma 3, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e le associazioni che gestiscono i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio – Differenza Donna, Asilo Savoia, Obiettivo Uomo, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Cooperativa Be Free, Fondazione Pangea e Telefono Rosa. Il Protocollo rappresenta, dunque, il risultato di un percorso di costruzione istituzionale condiviso, promosso e coordinato nell’ambito delle attività dell’Assessorato alle Attività Produttive, Pari Opportunità e Attrazione Investimenti.

“È un momento importante per il sistema Roma che ancora una volta si trova a sperimentare il valore dell’insieme su un tema critico. La sua criticità non è accettabile e non può essere lenita dai dati in calo perché nessuno di questi può essere soddisfacente rispetto a un fenomeno così grave e violento”. Ha detto il questore Massucci.

“Ogni giorno mi trovo a firmare ammonimenti per violenza domestica o atti persecutori o richieste di sorveglianza speciale per i maltrattanti. Questo è uno step di prevenzione importante ma non è sufficiente, perché come tutti i contesti critici per avviare un percorso di soluzione c’è bisogno di un lavoro insieme”. È necessario, ha aggiunto, “un contesto in cui le istituzioni e le parti sociali vadano nella stessa direzione e mettano in campo azioni per proteggere, perché questo è ciò che siamo chiamati a fare. Diventa fondamentale il lavoro con i giovani, ai quali va insegnato il valore della gentilezza, cioè la capacità di mettere nelle relazioni il rapporto di attenzione e non di prevaricazione, che è alla base di una socialità positiva fatta di rapporti affettivi sani”.

“Questa iniziativa può incentivare ulteriormente tutti gli sforzi messi finora in campo, sia per la cultura del rispetto che per rendere più tempestiva l’azione e l’intervento nei casi critici”. Ha spiegato il comandante Pecci.

Ho aderito subito con grande entusiasmo a questo protocollo perché c’è un’importante intuizione che può essere decisiva: cioè di mettere a sistema tante risorse, specificità e professionalità che insieme possono fare la differenza”. Ha dichiarato, invece, Giannini. “Stiamo parlando di emergenze vere”, ha aggiunto il prefetto, paragonando il protocollo a quanto fatto “ai tempi del terrorismo dello Stato Islamico”, in cui, ha raccontato aggiungendo, “ci eravamo messi tutti insieme, avevamo condiviso tutto e messo una rete efficace. Quello dei femminicidi è un problema enorme e ringrazio Roma Capitale, perché mettersi tutti insieme farà la differenza”.

“Questo nuovo accordo, fra le varie istituzioni, che possono e devono intervenire, è opportuno”. Ha dichiarato De Sclavis. Come è necessario, ha affermato il comandante: “Portare in questo grave ambito quello che è stato, da un anno a questa parte, il sistema Roma che ha gestito bene eventi straordinari. Fino a oggi abbiamo lavorato per comparti stagni”, ha detto riferendosi da un lato la parte politica e dall’altra quella assistenziale, e poi alla polizia giudiziaria e alle procure. “Dobbiamo lavorare insieme e questa è l’occasione giusta. Non guardiamo solo ai femminicidi, ma anche a tutte le violenze che quotidianamente le ragazze e le adolescenti subiscono a causa dei loro coetanei. Cominciamo a educare i ragazzi al rispetto fra i sessi, alle varie diversità e sensibilità con cui si viene a contatto e si cresce. Partendo da qui forse riusciremo ad ottenere dei risultati concreti. Perché anche un solo femminicidio è comunque una sconfitta per tutta la società”. 

-Foto xl5/Italpress-
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]