ROMA (ITALPRESS) – Garantire cibo per tutti, difendere la terra e trasmettere ai giovani il valore e la dignità della professione agricola: è la sfida del nostro tempo. La sicurezza alimentare globale non è più scontata, tra crisi geopolitiche, climatiche e di mercato, e solo restituendo centralità a chi lavora ogni giorno nei campi sarà possibile continuare a nutrire il pianeta e custodire l’ambiente. È quanto afferma Cia-Agricoltori Italiani, oggi in piazza San Pietro a Roma per la Giornata Giubilare dell’Agroambiente, insieme al CONAF, con una nutrita delegazione guidata dal presidente nazionale Cristiano Fini. Un’occasione di riflessione e di ringraziamento da parte della Santa Sede per il ruolo essenziale degli agricoltori, chiamati a coniugare produzione, sostenibilità e solidarietà, promuovendo al tempo stesso il ricambio generazionale nelle campagne.
“L’accesso al cibo è un diritto universale – ha detto Fini – eppure 800 milioni di persone nel mondo ancora soffrono la fame. Per questo, l’agricoltura deve essere considerata davvero il bene comune da cui dipende il futuro dell’umanità. Ma serve una visione che coinvolga i giovani: a loro dobbiamo trasmettere l’importanza di questa professione, perché il mondo rurale non resti senza eredi”.
Per Cia, la sfida passa dalla capacità di rendere attrattivo il lavoro agricolo e sostenere i giovani con politiche dedicate: accesso alla terra e al credito, formazione, innovazione e ricerca, giusto reddito, servizi e infrastrutture nelle aree interne. “Bisogna rafforzare il capitale umano del settore, è il nostro patrimonio più grande -ha ribadito Fini-. Solo con l’entusiasmo e la competenza delle nuove generazioni, potremo affrontare i cambiamenti in atto, per garantire la sicurezza alimentare e la stabilità dei territori”.
Accanto al ricambio generazionale, è necessario un impegno forte e coordinato delle istituzioni, supportato da misure e risorse adeguate, per fermare il consumo di suolo agricolo; riconoscere ai produttori un’equa distribuzione del valore lungo le filiere; contrastare la crisi climatica con le nuove tecnologie, dalle TEA all’agricoltura di precisione; ridurre gli sprechi; assicurare il principio di reciprocità negli scambi commerciali.
“La sovranità alimentare si raggiunge solo grazie al lavoro degli agricoltori – ha concluso Fini – e alla loro capacità di resistere, innovare, custodire la terra e rafforzare le comunità rurali. È da qui che passa il futuro di tutti”.
-Foto ufficio stampa Cia-
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