ROMA (ITALPRESS) – L’IDF israeliano conferma di aver operato nella notte a Blida, nel sud del Libano, per distruggere infrastrutture di Hezbollah. Durante l’incursione, i militari hanno individuato un sospetto in un edificio – identificato dai media libanesi come la sede municipale – e avviato una “procedura di arresto”.
“Rilevata una minaccia immediata, i soldati hanno aperto il fuoco neutralizzandola”, riferisce l’IDF, che indaga sull’episodio. Secondo fonti libanesi, un dipendente comunale è rimasto ucciso. L’esercito israeliano sostiene che l’edificio fosse “recentemente sfruttato da Hezbollah per attività terroristiche sotto copertura civile”, denunciando “l’ennesimo esempio di sfruttamento cinico delle infrastrutture civili” che mette a rischio i residenti libanesi. Una fonte militare conferma l’arrivo delle truppe libanesi sul posto dopo il ritiro IDF, senza scontri tra le parti.
AOUN ORDINA ALL’ESERCITO DI RESPINGERE OGNI INCURSIONE ISRAELIANA
Il presidente libanese Joseph Aoun ha ordinato alle forze armate di “confrontare ogni incursione israeliana nel territorio liberato del sud”, dopo un raid dell’esercito israeliano (IDF) che avrebbe causato la morte di un lavoratore di un municipio del sud. Lo riferisce la presidenza libanese in una nota, precisando che Aoun ha dato le istruzioni durante un incontro con il capo di stato maggiore dell’esercito, sottolineando la necessità di “difendere il territorio libanese e la sicurezza dei cittadini”. L’IDF ha confermato il raid notturno nella località di Blida, affermando che l’operazione mirava a colpire infrastrutture di Hezbollah. Fonti militari israeliane hanno aggiunto che unità dell’esercito libanese sono giunte nell’area dopo il ritiro delle forze israeliane, precisando che non si è verificato alcun confronto diretto tra le parti.
– Foto IPA Agency –
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