ROMA (ITALPRESS) – L’inviato del presidente americano Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero e consigliere, Jared Kushner, sono atterrati in Israele. Secondo i resoconti dei media, gli inviati Usa discuteranno con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, della seconda fase del piano di Trump per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Domani è atteso in Israele il vice presidente Usa, J.D. Vance.
I due inviati avevano lasciato il Medio Oriente circa una settimana fa, dopo la firma del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il ritorno degli ostaggi in Israele e la breve visita di Trump in Israele ed Egitto. Secondo alcune fonti, Witkoff e Kushner incontreranno il primo ministro Benjamin Netanyahu per preparare la visita di Vance. I colloqui dovrebbero concentrarsi sulla seconda fase dell’iniziativa di pace di Trump, che prevede il dispiegamento di una forza internazionale di stabilizzazione a Gaza, il ritiro delle forze israeliane e il disarmo di Hamas. Secondo quanto riferito dai media locali, gli Stati Uniti intendono presentare a breve una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per istituire questa forza internazionale, con il sostegno di Francia, Regno Unito e diversi Stati arabi.
Parlando con i giornalisti alla base congiunta di Andrews, il vicepresidente Vance ha avvertito che il cessate il fuoco a Gaza potrebbe subire violenze intermittenti. “Sarà complicato”, ha detto. “Anche nel migliore dei casi, ci saranno degli imprevisti. Hamas aprirà il fuoco su Israele, e Israele dovrà rispondere”. Vance ha descritto Hamas come un’organizzazione frammentata, osservando che “alcune cellule probabilmente rispetteranno il cessate il fuoco, mentre altre no”. Durante un discorso a bordo dell’Air Force One, il presidente Trump ha espresso un cauto ottimismo: “Vogliamo assicurarci che sia tutto molto pacifico con Hamas. Forse la leadership non è coinvolta, forse ci sono dei ribelli al suo interno”. Trump ha riconosciuto, tuttavia, che non esiste ancora una tempistica precisa per il disarmo di Hamas, citando la mancanza di infrastrutture di sicurezza tra i partner regionali. Trump ha concluso sottolineando che qualsiasi violazione sarà affrontata “in modo appropriato, con fermezza ma in modo appropriato”.
Nel frattempo, l’imprenditore e mediatore palestinese-americano Bishara Bahbah ha dichiarato ad Al Jazeera che Washington non permetterà a Netanyahu o al suo governo di minare il cessate il fuoco con Hamas, in seguito ai sanguinosi scontri a Gaza di domenica che hanno innescato attacchi aerei israeliani in tutta la Striscia.
HAMAS CONSEGNERA’ IL CORPO DI UN OSTAGGIO OGGI
Un funzionario israeliano ha dichiarato al quotidiano Haaretz che Hamas dovrebbe consegnare il corpo di un ostaggio deceduto alle 20:00 ora locale (le 19 in
Italia). Restano ancora nella Striscia i corpi di 16 ostaggi rapiti dal gruppo terroristico palestinese Hamas il 7 ottobre 2023.
RIPRENDE IL CESSATE IL FUOCO A GAZA
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la ripresa della tregua nella Striscia di Gaza, interrotta domenica mattina dopo un attacco di Hamas contro le truppe israeliane a Rafah, nel sud dell’enclave, che ha causato la morte di due soldati e il ferimento di tre. In risposta, Israele ha lanciato una serie di raid contro venti obiettivi di Hamas, con almeno 45 morti, secondo fonti locali. Dopo consultazioni tra il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Israel Katz e i vertici militari, Israele ha deciso di ripristinare la tregua, pur riservandosi di reagire a ogni violazione. Fonti militari hanno segnalato il rischio di nuove tensioni nella zona tra la linea gialla, il punto entro cui si sono ritirate le Idf, e il confine egiziano, dove Hamas continuerebbe a operare attraverso tunnel sotterranei.
Negli Stati Uniti, l’amministrazione del presidente Donald Trump è intervenuta per evitare il collasso del cessate il fuoco, in vigore dal 10 ottobre e mediato da Washington. Israele aveva temporaneamente sospeso i convogli di aiuti umanitari verso Gaza dopo l’attacco, ma – secondo fonti americane – ha poi deciso di riaprire i valichi su pressione politica statunitense. I fatti di domenica rappresentano il più grave episodio di violenza dalla firma della tregua, dopo due anni di conflitto iniziati con l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
MEDIA “APERTI DUE VALICHI PER IL PASSAGGIO DELLE MERCI”
Questa mattina sono stati aperti al transito delle merci i valichi di Kerem Shalom e Kissufim, tra Israele e la Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv israeliana Channel 12. Le autorità israeliane hanno chiuso i valichi con la Striscia di Gaza dopo che Hamas non ha rispettato l’accordo di Sharm el-Sheikh non restituendo i corpi di tutti gli ostaggi. Restano ancora nella Striscia i corpi di 16 ostaggi.
IDF “APERTO IL FUOCO CONTRO DEI TERRORISTI”
Le Forze di difesa israeliane (Idf) “hanno aperto il fuoco contro i terroristi che hanno attraversato la linea gialla per eliminare la minaccia” nella Striscia di Gaza, a est di Gaza City. Lo riferiscono le Idf, confermando le notizie diffuse in precedenza dai media palestinesi. “Nella mattinata di oggi, sono stati identificati diversi terroristi che hanno attraversato la linea gialla e si sono avvicinati alle forze delle Idf operanti nell’area di Shajaiyah, rappresentando una minaccia immediata per loro. Le forze hanno aperto il fuoco contro i terroristi che hanno attraversato la linea gialla per eliminare la minaccia per le forze. Poco dopo, sono stati identificati altri terroristi che hanno attraversato la Linea Gialla e si sono avvicinati alle forze delle Idf operanti nell’area di Shajaiyah che rappresentano una minaccia immediata per i militari”, affermano le Idf. Le forze delle Idf del Comando meridionale sono schierate nell’area in conformità con le linee guida dell’accordo di cessate il fuoco e continueranno a operare per eliminare qualsiasi minaccia immediata.
– foto IPA Agency –
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