MONREALE (PALERMO) (ITALPRESS) – Con l’oratorio La Terre Promise di Jules Massenet, diretto dal palermitano Andrea Licata alla guida dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e del Choeur Philharmonique de Nice, si è conclusa la 67^ Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale, organizzata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana con il sostegno dell’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.
Un finale di rara intensità, applaudito a lungo dal pubblico che ha gremito la navata del Duomo normanno, alla presenza di monsignor Gualtiero Isacchi, Arcivescovo di Monreale, e di numerose autorità civili e religiose. L’oratorio biblico di Massenet – eseguito per la prima volta in Italia in collaborazione con il con il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française di Venezia – ha offerto un apprezzato suggello a un’edizione che ha unito rigore artistico, profondità spirituale e forte partecipazione di pubblico: oltre duemila spettatori complessivi in sei serate a ingresso libero, con una costante affluenza di appassionati e turisti.
Tutti i concerti si sono svolti nel Duomo di Monreale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove la potenza della musica ha dialogato con la luce dei mosaici creando un’atmosfera unica. Inaugurata il 10 ottobre con Die Schöpfung (La Creazione) di Franz Joseph Haydn, diretta da Hansjörg Albrecht, la Settimana ha proposto un percorso musicale originale, interamente ispirato al tema della Creazione. Nella seconda serata è stato eseguito Adamo ed Eva di Josef Myslivecek con la direzione di Peter Van Heyghen e l’ensemble fiammingo Il Gardellino che ha offerto al pubblico la riscoperta di un oratorio settecentesco presentato in prima italiana, accolto da lunghi applausi.
Successo analogo per il concerto del 12 ottobre, in cui l’Orchestra Sinfonica Siciliana e il Carl Philipp Emanuel Bach Chor Hamburg ancora una volta diretti da Albrecht hanno presentato pagine di C.P.E. Bach e Telemann.
Momento di particolare emozione è stato quello del 14 ottobre con L’Arca di Noè di Benjamin Britten, che ha visto sul palcoscenico bambini e ragazzi del Coro di voci bianche FOSS, l’ensemble del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” con quello della FOSS e il Coro Pietro Vinci, in un progetto di forte valore educativo e sociale. La Fondazione ha voluto dedicare quella serata alla memoria dei giovani uccisi a Monreale e a Palermo, con un messaggio di condanna della violenza e di speranza affidato alle voci dei più piccoli, accolto dal pubblico con grande commozione.
Il 15 ottobre l’Ensemble di Musica Antica del Conservatorio “Scarlatti”, diretto da Ignazio Maria Schifani, ha celebrato il tricentenario di Alessandro Scarlatti con Agar et Ismaele esiliati, raro capolavoro del barocco italiano.
Infine, il 17 ottobre, La Terre Promise di Jules Massenet ha concluso la rassegna: una pagina di grande respiro sinfonico-corale interpretata da Laurent Naouri, Chloé Chaume e Thomas Bettinger, che ha riscosso un successo unanime.
Curato da Giuseppe Cuccia, consulente per la programmazione artistica della FOSS, il cartellone della Settimana 2025 dedicata alla Genesi ha inaugurato un progetto tematico triennale che prevede nel 2026 la Vita di Cristo e nel 2027 l’Apocalisse, per creare un itinerario di ascolto ispirato ai mosaici del Duomo e alla parola biblica.
– foto ufficio stampa Orchestra Sinfonica Siciliana –
(ITALPRESS).