680 i reati sui minori commessi nel 2024 in Lazio, +14% in un anno

ROMA (ITALPRESS) – Sono stati 680 i reati a danno di minori commessi nel 2024 in Lazio, in aumento del 14% rispetto all’anno precedente. Un andamento superiore alla crescita nazionale, che, con 7.204 reati a danno di minori, segna un aumento annuale del 4%. Anche nel Lazio, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 53% del totale. La prevalenza femminile è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 90% nei reati di violenza sessuale e negli atti sessuali con minorenni, 89% per la violenza sessuale aggravata, 75% nella detenzione di materiale pornografico e 67% nella pornografia minorile.

I maltrattamenti in famiglia sono la fattispecie di reato con più casi, con un totale di 286 casi, in aumento del 38% rispetto al 2023. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri – alla presenza del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi e del Direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2025 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).

“I dati sui reati a danno di minorenni di quest’anno sembrano, purtroppo, mostrare una maggiore fragilità del tessuto sociale – ha dichiarato Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes – un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni taboo sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che, lungi dall’essere mai definitivamente sconfitta in questo Paese, sembra piuttosto riappropriarsi pericolosamente di spazi di “legittimità sociale” che sono poi lo stesso luogo di coltura della violenza di genere e nei confronti dei minorenni. Non possiamo più rimanere a guardare. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano in maniera organica sia sugli aspetti culturali che su quelli normativi di contrasto alla violenza e alla violenza di genere. A chiedercelo sono soprattutto loro, le vittime di questa ondata di violenza che rischia di diventare, sempre di più, un’epidemia”.

“Lo sport è un bene comune, un linguaggio universale che accompagna milioni di ragazzi e ragazze nel loro percorso di crescita. Eppure oggi il 30% dei giovani abbandona precocemente l’attività sportiva anche a causa di contesti discriminatori ancora troppo frequenti, rinunciando al proprio benessere, relazioni, amicizie, occasioni fondamentali di crescita personale. Lo sport è un diritto e perché resti tale, dobbiamo prenderci la responsabilità di renderlo uno spazio sano, sicuro e aperto a tutti, in cui ciascuno possa sentirsi a proprio agio ed esprimere liberamente sé stesso. Con Sport4Rights vogliamo generare un cambiamento culturale profondo, coinvolgendo l’intera comunità educante (società sportive, scuole, allenatori, famiglie) affinché la tutela dei diritti dei minori nello sport diventi una responsabilità condivisa. È solo così che lo sport può conservare la sua vera essenza di spazio di crescita sana, dove vengano rispettati i diritti dei più giovani e dove ogni ragazzo e ragazza trovi un contesto che favorisca fiducia, benessere e possibilità di realizzarsi come persona, non solo come atleta. Per farlo ci servono strumenti innovativi e concreti, come la prima piattaforma mondiale di e-learning basata su AI, che offrirà formazione mirata e accessibile a chi lavora con e per i giovani. È un investimento che guarda lontano: ogni campo, ogni palestra, ogni spogliatoio deve diventare un luogo in cui i nostri giovani possano crescere liberi, in un ambiente che custodisce e tutela i loro diritti, la loro salute, le loro relazioni e il loro futuro”, Francesca Magliulo, Direttrice Fondazione EOS.

Quest’anno, tra i principali sostenitori della Campagna indifesa, si distingue anche ACEA, che ha scelto di affiancare Terre des Hommes nella lotta contro la violenza e la discriminazione di genere nei confronti di bambine e ragazze. L’impegno dell’azienda si traduce in un supporto concreto alla sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia e all’educazione alle pari opportunità, contribuendo a promuovere una cultura del rispetto e dell’inclusione.

“Sostenere indifesa significa per noi promuovere nuovi linguaggi e modelli positivi per le giovani generazioni” ha dichiarato Barbara Marinali, Presidente ACEA. “Le cronache quotidiane ci dimostrano quanto stereotipi e violenza di genere siano ancora radicati tra i giovani e l’auspicio è che iniziative come queste possano far riflettere ed essere fonte di ispirazione sulla questione di genere. Acea vuole contribuire attivamente alla costruzione di un domani più equo ed inclusivo, dove nessuna bambina o ragazza si senta più sola”.

– ufficio stampa atlantis company –

(ITALPRESS).

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