PALERMO (ITALPRESS) – L’outsider può essere un emergente o una voce fuori dal coro. Il poeta senza editore, il ragazzo di periferia che fotografa la propria realtà con un vecchio smartphone. È un artista che, nonostante il talento, resta ai margini dei circuiti ufficiali; è il corpo che non si conforma; la lingua che devia dalla norma; l’identità che sfugge alle definizioni. “We’re All Outsiders ’25”, progetto culturale ideato e curato da Sandro Serradifalco, promosso e finanziato dalla Fondazione “Effetto Arte Ets”, in programma fino al prossimo 28 settembre, è stato presentato a Palermo nel Palazzo Drago Ajroldi di Santacolomba.
E’ un festival multidisciplinare, che gode del patrocinio del Comune e che mette al centro il concetto di identità marginale, la valorizzazione delle differenze e la capacità dell’arte di abbattere barriere sociali, culturali e simboliche.
“L’outsiders con la sua sola esistenza mette in discussione regole, istituzioni e gerarchie culturali – dice Sandro Serradifalco – parla di giustizia, inclusione, autenticità e questa iniziativa è per lui. Per chi crea ai margini e, proprio da lì, ridefinisce il senso dell’arte contemporanea”.
Il cuore pulsante della manifestazione è la mostra d’arte contemporanea, curata da Sandro Serradifalco, che riunisce 35 artisti selezionati da diversi contesti culturali, geografici e sociali. Un progetto espositivo che si distingue per il suo carattere inclusivo, in cui convivono stili, tecniche e narrazioni eterogenee: figurazione e astrazione, tradizione e sperimentazione, introspezione poetica e tensione civile. Gli artisti provengono da ogni parte d’Italia e da diversi Paesi esteri, portando con sé identità visive forgiate da incontri, migrazioni, spiritualità, memorie familiari e nuove appartenenze. Le opere — tra pittura, fotografia, scultura, installazione e poesia visiva — compongono una narrazione corale e intensa, in cui il margine si fa centro, e la fragilità si trasforma in forza creativa.
“Sono artisti che conosco da tempo – spiega Serradifalco – ho attraversato le loro vite, ascoltato le loro confessioni silenziose, battaglie e rinascite. Le loro opere sono frammenti di vita: ferite aperte, contraddizioni, slanci vitali e riscatti inattesi. C’è chi ha perso la vista e ha imparato a ‘vedere’ con l’anima. Chi ha trasformato il silenzio del lockdown in pittura. Chi, come un’infermiera o un medico, ha vissuto la pandemia in prima linea, raccogliendo dolore e speranza. E poi architetti, poeti, mercanti, atleti: voci diverse legate da un unico filo invisibile, quello della ricerca di senso. Questi artisti – sottolinea – non chiedono di essere compresi, ma sentiti. I loro linguaggi visivi parlano al cuore prima che alla mente. Ma ciò che più li accomuna è la solitudine della sensibilità: quella condizione necessaria in cui nasce l’arte vera, capace di trasformare il dolore in bellezza, il silenzio in colore, l’assenza in testimonianza. Sono vite lontane dai riflettori, e proprio per questo autentiche. Sono grida, sussurri, visioni. Sono l’umanità che resiste, cade, crea e si rialza’. Ma “We’re all Outsiders ’25” è molto più di una mostra: è una dichiarazione politica e poetica”.
L'”outsider” è figura chiave del nostro tempo: colui che vive ai margini non per scelta, ma per struttura sociale, per discriminazioni, per condizioni storiche. Il progetto si interroga su cosa significhi essere fuori dal “centro” — dal sistema dell’arte, dalla narrazione mediatica dominante, dai circuiti del potere culturale. E lo fa offrendo uno spazio reale e simbolico di riscatto e rivelazione. Nel corso della presentazione, in anteprima assoluta è stato proiettato, alla presenza dei familiari, “Dalla strada al pallone: storia di Totò Schillaci”, realizzato e diretto dal regista Alberto Castiglione – da sempre impegnato nella narrazione della memoria storica e sociale – che vuole restituire un ritratto completo, profondo e inedito di Schillaci, simbolo assoluto di riscatto e talento. Non solo l’atleta che ha incantato il mondo, ma anche l’uomo, il figlio di Palermo, il ragazzo del Cep che non ha dimenticato le sue radici.
Il film indaga le dimensioni umana, sportiva e simbolica del suo percorso, offrendo una narrazione potente, capace di parlare al presente e al futuro. Il progetto filmico si articola attorno a quattro assi tematici: la resilienza e il riscatto personale; lo sport come strumento di trasformazione sociale; il mito di Schillaci (figura che va oltre i confini dello sport per farsi simbolo culturale e popolare, incarnazione vivente di ciò che “We’re All Outsiders” intende valorizzare: la forza che nasce dal margine); il legame con Palermo, città che lo ha formato, e alla quale ha restituito visibilità e orgoglio. Una relazione profonda fatta di contrasti, appartenenza, memoria e speranza.
“Ogni edizione – sottolinea Serradifalco – prevede la realizzazione di un documentario d’autore dedicato a una figura simbolica di Palermo: uomini e donne che, attraverso il loro vissuto, incarnano lo spirito dell’outsider, ovvero di chi, partendo da condizioni di svantaggio, ha saputo affermarsi, ispirare, cambiare prospettive. Per questa edizione – spiega – abbiamo voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, il nostro campione di Italia ’90, cresciuto nel quartiere Cep di Palermo in un contesto dove spesso i sogni spesso rimangono chiusi tra le mura dell’emarginazione. Eppure, attraverso lo sport, la disciplina e un’ostinata passione per il calcio, è riuscito a emergere, fino a diventare l’indiscusso protagonista dei Mondiali di Italia ’90, conquistando il cuore di milioni di italiani e trasformandosi in un’icona globale”.
“Totò Schillaci – dice Alberto Castiglione – ha saputo trasformare le sue esperienze e le sue sfide in opportunità. La sua carriera calcistica è iniziata in modo modesto, ma grazie alla sua determinazione e al suo talento, è riuscito a emergere nel mondo del calcio, diventando un simbolo di speranza per molti: è stato un esempio di campione sportivo ma al tempo stesso di riscatto sociale e di come un outsider possa realizzarsi nella vita. Anche quando raggiungiamo le vette del successo occorre rimanere fedeli a se stessi, questo è il vero grande lascito di Totò Schillaci a tutti noi”, conclude il regista.
L’inclusione non è solo rappresentata, ma anche praticata. Ogni giorno, nel corso dei 12 giorni della manifestazione saranno organizzati: tavole rotonde con esperti, critici, accademici, attivisti e artisti; workshop tematici destinati a giovani, studenti, associazioni; spazi di testimonianza pubblica dove chi vive situazioni di marginalità potrà raccontare la propria esperienza in prima persona. L’obiettivo è trasformare l’arte in un luogo vivo di confronto e trasformazione, rendendo il pubblico non solo spettatore, ma protagonista attivo di un processo culturale condiviso. Ma il progetto si radica nel tessuto urbano e sociale di Palermo.
Le associazioni attive sul territorio saranno coinvolte in ogni fase: dalla programmazione dei laboratori, alla co-progettazione degli eventi, fino alla partecipazione diretta agli incontri pubblici. La “Fondazione Effetto Arte Ets”, nell’ambito del progetto “We’re All Outsider ’25” ha deciso di destinare un contributo complessivo di 10.000 euro, a favore dell’Associazione C.E.P. – Comunità educante partecipativa per finanziare borse di studio rivolte a giovani artisti del quartiere Cep, studenti dell’Istituto comprensivo statale Giuliana Saladino.
Il fondo sarà interamente devoluto sotto forma di borse di studio per la formazione artistica e culturale di giovani studenti residenti nel quartiere, selezionati in collaborazione con l’associazione stessa secondo criteri di merito, impegno e bisogno economico. Questa iniziativa è resa possibile grazie alle quote di partecipazione degli artisti espositori, che hanno scelto non solo di aderire a un progetto culturale, ma di contribuire attivamente a un’azione sociale concreta, rafforzando il legame tra arte, territorio e responsabilità civile. Artisti in mostra: Quazim Arifi, Salvatore Alessi, Cristina Alletto, Algalucia (Sabrina Costa), Ramona Andronache, Francesca Barnabei, Mariagrazia Bertucci, Marco Bettocchi, Marilinda Bria, Manuela Carnini FRIDAMI, Karla de Lara, Paola Di Biase, Bartolini Dianella, Lena Gentile, Irene Guarino, Serena La Scola, Giuseppe Magri, Denise Mastel, Anna Laura Millacci, Roberta Moresco, Katia Papaleo, Giacomo Pietoso, Vincenzo Pinto, Camilo Valter Quadri, Ruggero Rotondi, Salvatore Saccà, Paola Salomè, Cinzia Serra, Maria Scalia, Francesco Siclari, Giuseppina Taddei, Gabriella Torri, Daniela Troina, Laura Turcan, Maria Felice Vadalà, Witchwood.
La mostra sarà visitabile: dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 11 alle 18. Ingresso libero. Il programma: 20 settembre – Ore 17 – Incontro “Periferie e riscatto”. Intervengono: Sandro Serradifalco, presidente Fondazione Effetto Arte; Federica Zanetti, Università di Bologna; Giusto Catania – I.C. Saladino – Crispi (Palermo); Alessandra Notabartolo, Laboratorio Zen Insieme; Lorenzo Tondo, giornalista (The Guardian); Antonietta Fazio, Associazione San Giovanni Apostolo. Modera: Alberto Castiglione, condirettore We’re All Outsiders.
-Foto ufficio stampa “We’re All Outsiders”-
(ITALPRESS).