WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Con un discorso solenne al Washington Navy Yard, l’ammiraglio Daryl Caudle ha assunto ufficialmente l’incarico di Chief of Naval Operations, massimo vertice della Marina statunitense. Nel suo primo intervento ha delineato una visione ambiziosa e trasformativa, annunciando l’avvio di un nuovo disegno della flotta che integrerà tecnologie emergenti e nuovi concetti operativi, destinati a plasmare la capacità marittima americana nei prossimi decenni. “Il modo in cui combattiamo oggi non sarà quello di domani”, ha dichiarato Caudle, sottolineando la volontà di accelerare l’adozione di intelligenza artificiale, sistemi autonomi, robotica, reti di comando e controllo resilienti, armi ipersoniche e sensori di nuova generazione. Un progetto che mira a unire innovazione tecnologica e prontezza operativa, affinché la flotta del futuro diventi il cardine della deterrenza navale degli Stati Uniti.
Caudle, ufficiale sommergibilista di lungo corso ed ex comandante della U.S. Fleet Forces, ha posto l’accento su tre priorità che guideranno il suo mandato: infrastrutture industriali moderne ed efficienti, una flotta numericamente e qualitativamente adeguata e un concetto operativo capace di adattarsi alle sfide di un conflitto ad alta intensità. Al centro della sua visione, però, rimane il personale: “Il marinaio sarà sempre il fulcro della mia azione. Dall’alloggio all’assistenza sanitaria, dall’infanzia alla formazione, garantiremo le migliori condizioni possibili, perché quando i nostri uomini e le nostre donne affrontano il pericolo meritano soltanto l’eccellenza”. Il nuovo CNO eredita una Marina segnata da criticità croniche: cantieri obsoleti, ritardi nelle manutenzioni e programmi industriali gravati da anni di slittamenti e costi fuori controllo, dalle unità della classe Virginia e Columbia alle nuove fregate Constellation. A ciò si aggiunge la necessità di rilanciare i progetti di piattaforme senza equipaggio, ancora lontani dalla piena maturità. Di fronte a questo scenario, Caudle ha promesso un cambio di passo deciso, misurando il successo non sulle intenzioni, ma sui risultati concreti: navi costruite e riparate nei tempi stabiliti, marinai preparati e motivati, capacità operative realmente disponibili.
La sua nomina giunge in un momento cruciale: il posto di CNO era rimasto vacante per 184 giorni, la più lunga interruzione dal 1915, mentre l’attenzione strategica degli Stati Uniti è rivolta al Pacifico e alla crescente competizione con la Cina. Parallelamente, la Casa Bianca spinge per un’espansione della cantieristica navale e commerciale nazionale, con l’obiettivo di raggiungere in futuro una forza di oltre 380 unità navali con un numero crescente di piattaforme senza equipaggio, rispetto alle 293 attuali. Con l’arrivo di Caudle alla guida della Marina, la US Navy apre dunque una fase di rinnovamento profondo. Tra sfide strutturali e nuove ambizioni tecnologiche, il messaggio è chiaro: innovare rapidamente, rafforzare la deterrenza e garantire ai marinai una flotta all’altezza della loro dedizione. Una trasformazione che non riguarda solo le navi e i sistemi d’arma, ma l’intera cultura organizzativa della Marina, chiamata a reinventarsi per restare la forza marittima di riferimento a livello globale.
– foto IPA Agency –
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