Scuola, Cdo “L’educazione libera sia una priorità nel dibattito pubblico”

RIMINI (ITALPRESS) – In occasione della 46esima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini si è svolto l’incontro dal titolo “Educazione libera e scuola autonoma”, promosso da CDO Opere Educative insieme a Disal (Dirigenti scuole autonome e libere), Diesse e lAassociazione culturale Il rischio educativo.

“La presenza di questo tema al Meeting di Rimini” – dichiara Massimiliano Tonarini, Presidente di Cdo Opere educative – FOE“conferma ancora una volta quanto l’educazione sia una tema centrale per il nostro presente e soprattutto per il futuro del nostro Paese. Una tematica troppo spesso relegata a questione di secondo piano nel dibattito politico e mediatico, che in realtà tocca il cuore stesso dello sviluppo sociale del nostro Paese”.

Ignasi Grau, direttore generale di Oidel, ONG che si occupa di monitorare la libertà di educazione nel mondo, ha portato dati interessanti sulla effettiva possibilità di scelta educativa, in particolare nell’Europa dei 27. Dati dai quali emerge che in 22 paesi europei il finanziamento pubblico alle scuole non governative copre almeno i costi del personale docente e ha evidenziato che l’Italia non fa parte di questi 22 paese ed è anzi, insieme alla Grecia è il fanalino di coda nella classifica basata sul Freedom of Education Index, con finanziamenti irrisori ed il maggior calo di iscritti alle scuole non governative in Europa negli ultimi anni.

I numeri parlano da soli: le scuole paritarie in Italia vengono frequentate da circa 790 mila alunni – di cui 433 mila sono i frequentanti la scuola d’infanzia, dato che si spiega considerando la totale insufficienza di dell’offerta pubblica – pari al 10% circa del totale degli alunni italiani (7.984.860) al termine dell’a.s. 2023/2024.

In Italia il finanziamento alle scuole paritarie (ex legge 10 marzo 2000 n. 62) si risolve in un contributo di euro 500 milioni per il funzionamento delle scuole (mai incrementato dal 2011), euro 163 milioni per l’accoglienza di alunni disabili e euro 90 milioni quale contributo aggiuntivo per le scuole dell’infanzia (incrementato di euro 45 milioni nel 2025 attraverso il DDL di aggiustamento del bilancio). Totale: poco meno di 800 milioni, circa l’1,5 % della spesa per l’istruzione in Italia.

Per questo per Tonarini: “Non vogliamo quindi fermarci solo ad analizzare i problemi attuali ma desideriamo fortemente aprire uno spazio di riflessione con il Governo e tutte le forze politiche – di maggioranza e opposizione – avanzando concrete proposte e richieste. “Ma questo è solo il primo passo affinché si possa finalmente raggiungere la possibilità di scelta educativa che si ha nei 22 Paesi europei più virtuosi. Considerato che si stima in 2,5 miliardi di euro il costo del personale docente delle scuole paritarie italiane riteniamo fondamentale che venga avviato un percorso di lavoro (con tutti i soggetti interessati) perché si possa giungere almeno al finanziamento totale dei costi del personale docente, o attraverso un voucher per le famiglie o tramite un contributo diretto alle scuole con una limitazione alla retta applicabile dagli enti gestori delle stesse in una percentuale da definire del CMS (costo medio studente) delle scuola statale”.

“Come ha concluso oggi Grau, il diritto alla libera scelta educativa è di un diritto umano della persona e della famiglia, prima di essere una problematica sociologica, istituzionale o culturale. Quindi è un diritto che va assicurato a tutti, superando gli ostacoli economici e sociali dei singoli. È un diritto sancito dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, da risoluzioni del Parlamento Europeo e prevista dalla nostra Costituzione, come evidenziato oggi al Meeting dal Costituzionalista Marco Galdi, e, in tal senso, mai compiutamente attuata”, conclude Tonarini.

-Foto ufficio stampa Cdo Opere Educative-
(ITALPRESS).

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