ROMA (ITALPRESS) – Ventotto anni fa (15 luglio 1997) Gianni Versace fu ucciso davanti alla sua villa di Miami Beach. All’età di 50 anni, uno degli stilisti più influenti e celebri del mondo della moda, fu freddato con due colpi di pistola alla testa mentre rientrava a casa.
In un’intervista a “Oggi” lo ricorda il fratello Santo: “Vorrei estraniarmi, ma non posso. Non c’è un termine per definire la morte di un fratello o di una sorella. Non c’è l’equivalente di vedovo o orfano. È un dolore immenso, che io conosco troppo bene”. E aggiunge: “Se riavvolgo il nastro della mia mente, rivivo tutto. Lo struggente dolore per la perdita di mio fratello. La violenza con cui la nostra famiglia, da sempre unita negli affetti e nel lavoro, è scaraventata nel lutto. Il vuoto incolmabile, che Gianni ha lasciato nel mondo della moda ma, soprattutto, nella vita di tanti, amici e sconosciuti, famosi e non. A Miami, il 15 luglio 1997, è morta anche una parte di me”.
Ricorda Santo Versace: “Una delle immagini che non dimentico è il volto affranto di Elton John. Alla sua sinistra lo abbracciava il compagno David Furnish. Alla sua destra, Lady Diana gli accarezzava il braccio con dolcezza quasi materna. Gianni era entrato nella vita di Diana e viceversa, qualche anno prima, nel momento in cui si era separata dal principe Carlo e aveva potuto iniziare a vestirsi senza tenere conto del ruolo ufficiale che prevedeva di indossare solo stilisti britannici. Poco più di un mese dopo, se ne sarebbe andata anche lei, in quell’estate infernale, quell’estate in cui si sbriciolò un mondo, non solo il nostro”.
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