ROMA (ITALPRESS) – A pochi giorni dal vertice NATO di L’Aia, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, comandante del Comitato Militare dell’Alleanza, ha effettuato visite ufficiali in Grecia (12-13 giugno) e in Turchia (16-17 giugno), incontrando i vertici militari dei due Paesi e riaffermando la centralità strategica del fianco sud-orientale della NATO.
Le tappe, dal forte valore simbolico e operativo, arrivano in un momento di crescente attenzione verso la coesione interna all’Alleanza, anche tra partner storicamente divisi da tensioni bilaterali. In entrambe le capitali, l’ammiraglio ha ribadito la necessità per gli Alleati di aumentare rapidamente gli investimenti nella difesa, in vista degli obiettivi condivisi fissati dal prossimo summit.
Grecia e Turchia sono tra i pochi membri NATO che superano stabilmente il 2% del PIL in spesa militare. In Grecia, Cavo Dragone ha lodato anche il piano “Agenda 2030” e il progetto “Achilles Shield” per il potenziamento della difesa aerea e antimissile. Ad Ankara, ha sottolineato il ruolo turco nella sicurezza regionale, evidenziando il contributo del comparto industriale militare nazionale, sempre più integrato con i partner NATO.
Le visite di Cavo Dragone hanno anche un valore politico significativo. Grecia e Turchia, entrambe fondamentali per la postura sud-orientale dell’Alleanza, restano divise su questioni territoriali nel Mar Egeo, lo status di Cipro e la demarcazione delle zone economiche esclusive nel Mediterraneo orientale. Tuttavia, entrambi i Paesi continuano a contribuire pienamente alle missioni NATO, mantenendo canali di comunicazione aperti attraverso i meccanismi dell’Alleanza.
In particolare, il “deconfliction mechanism” promosso dalla NATO nel 2020, tuttora in vigore, ha ridotto il rischio di incidenti militari tra Atene e Ankara, specialmente nelle aree contese. L’Ammiraglio Cavo Dragone, ex Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, ha avuto un ruolo importante nel sostenere un dialogo tecnico costruttivo tra le due parti, riconoscendo pubblicamente il “valore operativo e strategico” di entrambi i Paesi.
La crescente instabilità nel Mediterraneo, i conflitti in Medio Oriente e la minaccia russa nel Mar Nero rendono il ruolo congiunto di Grecia e Turchia cruciale per la NATO. Entrambe ospitano basi strategiche: Souda Bay a Creta, utilizzata da forze USA e NATO, e Incirlik in Turchia, hub chiave per operazioni in Siria e Iraq. Inoltre, la loro cooperazione, seppur a volte tesa, è considerata essenziale per garantire il successo delle operazioni di deterrenza nel quadrante meridionale dell’Alleanza.
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