Uap “Gravissimo che i farmacisti si improvvisino medici di base, Ministro proponga correttivi”

ROMA (ITALPRESS) – Nonostante le lotte per chiedere il rispetto della legalità per chi svolge attività medica, sostenute da oltre 2 anni dall’U.A.P., che unisce le maggiori associazioni di categoria rappresentative delle strutture sanitarie private accreditate e dell’ospedalità accreditata, continua la confusione di ruoli tra medico e farmacista. Questo è lo scenario che è emerso ieri dal servizio della trasmissione ‘Le Iene’, in cui è stato riportato il caso di un farmacista che svolgeva attività medica presso l’ambulatorio di un medico di base”. E’ quanto denuncia in una nota l’U.A.P. – Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori Enti e Ospedalità privata.

“Si tratta di un episodio gravissimo, che si spera possa accendere un faro al nostro Ministro della Salute, affinchè proponga dei correttivi immediati per evitare che ci siano operatori del settore che eroghino prestazioni sanitarie senza le necessarie autorizzazioni regionali all’esercizio, senza il rispetto dei 420 requisiti professionali, strutturali e tecnologici necessari e senza assunzione di responsabilità civile e penale dell’atto medico eseguito”.

L’U.A.P. ci tiene a sottolineare “che non si vuole impedire alle farmacie di esercitare attività sanitaria, ma che vengano applicate le stesse norme a chiunque svolga attività medica, adeguando i propri locali, ottenendo le autorizzazioni regionali all’esercizio delle autorità sanitarie, possedendo i 420 requisiti richiesti a tutte le strutture sanitarie private accreditate e pubbliche. Non si può accettare che un farmacista addetto alla vendita possa eseguire un elettrocardiogramma, una spirometria, un holter cardiaco o screening in genere. Un malato cronico con patologie cardiovascolari non si può affidare ad una farmacista”.

L’U.A.P. rappresentativa di tutta la categoria degli ambulatori, poliambulatori e ospedalità accreditata pone al Ministero della Salute e al Governo il seguente quesito: “c’è libertà assoluta per tutti, quindi tutti possiamo vendere farmaci, pantofole e prodotti estetici all’interno delle strutture sanitarie, anche senza autorizzazioni? Oppure chi ha una mera autorizzazione comunale alla vendita deve dotarsi di autorizzazione regionale all’esercizio di attività sanitarie se intende erogare prestazioni sanitarie? In attesa di una risposta nel minor tempo possibile, l’U.A.P. ringrazia la trasmissione “Le Iene” per aver portato alla luce un problema che da più di due anni l’U.A.P. sta facendo emergere a tutela dei cittadini italiani”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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