ROMA (ITALPRESS) – A quasi quattro anni dal tragico ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha annunciato l’avvio di una nuova e approfondita revisione sull’operazione che ha segnato la fine della più lunga guerra americana.
Il ritiro, avvenuto nell’agosto del 2021 sotto l’amministrazione Biden, culminò in un attacco suicida presso la Porta Abbey dell’aeroporto di Kabul che causò la morte di 13 militari statunitensi e circa 170 civili afghani. Hegseth ha definito il ritiro “disastroso e imbarazzante” e ha ribadito l’impegno dell’attuale amministrazione a garantire piena trasparenza e responsabilità.
“Abbiamo l’obbligo nei confronti del popolo americano e dei nostri combattenti in Afghanistan di conoscere la verità – e lo faremo”, ha dichiarato il Segretario. La revisione sarà guidata da Sean Parnell, veterano con 485 giorni di servizio in Afghanistan, ferito in combattimento insieme all’85% del suo plotone. Parnell sarà affiancato dal tenente colonnello dei Marines Stuart Scheller, noto per aver criticato pubblicamente la gestione del ritiro, e da Jerry Dunleavy, giornalista e co-autore dell’inchiesta della Commissione Affari Esteri della Camera sullo stesso tema.
Il compito del team sarà riesaminare tutte le indagini precedenti, inclusa quella del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), con l’obiettivo di ricostruire i fatti, analizzare la catena decisionale e identificare eventuali responsabilità. Le conclusioni, ha garantito Hegseth, saranno condivise con l’opinione pubblica “nei tempi appropriati”.
Il ritiro dall’Afghanistan è stato oggetto di numerose critiche, in particolare da parte dei repubblicani, che hanno accusato l’amministrazione Biden di una pianificazione inadeguata e di aver lasciato sul terreno milioni di dollari in equipaggiamenti militari finiti poi nelle mani dei talebani. Diverse indagini del Congresso e del Pentagono hanno evidenziato carenze nella gestione dell’evacuazione, inclusi ritardi e difficoltà nel rimpatrio di cittadini americani e collaboratori afghani.
A oggi, nonostante le promesse di riforma, i protocolli del Dipartimento di Stato per le evacuazioni rimangono carenti. Secondo recenti report, il personale addetto è ancora inadeguato e i sistemi di risposta in situazioni di crisi non sono stati sufficientemente aggiornati.
Con la nuova indagine voluta da Hegseth, l’amministrazione Trump mira non solo a fare chiarezza su uno dei momenti più critici della politica estera recente, ma anche a ristabilire un senso di giustizia per le famiglie delle vittime e per tutti coloro che hanno servito in Afghanistan. “La verità non è un’opzione. È un dovere”, ha concluso Hegseth, promettendo piena responsabilità per quanto accaduto.
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