Conte resta in vantaggio, Inter stanca come Sinner

Qualcuno è andato a dormire piangendo, come Sinner. Un altro sacramentando. Diamo i volti: il primo è Simone Inzaghi, il secondo Antonio Conte. Poi ci sono i tifosi beffati. Stava concludendosi una giornata storica, un felice emozionante ritorno all’antico e sul più bello è arrivata la VAR. Pochi minuti finali con il cuore in gola per la lotta scudetto, l’Inter sta vincendo con Bissek, al 73 pareggia la Lazio con Pedro, al 79′ gol bellissimo di Dumfriess, la classifica riporta l’Inter a 80, il Napoli cincischia a Parma e resta a 79, ma all’89 rigore alla Lazio, Pedro segna il 2-2 e nel frattempo il Napoli dormiente al 96′ ottiene un rigore che sembra perfetto. Conte sorride per la prima volta ma la VAR interviene e trova un precedente fallo napoletano. Nel frattempo a San Siro viene annullato un gol, di Arnautovic. La VAR che doveva portare giustizia e pace al campionato ha avvelenato una grande notte nobilitata da una bella Roma feroce sul solito Milan e da un risveglio juventino che confermano una posizione Champions quasi certa. Peccato, avevamo ritrovato con il grido da Cagliari un’atmosfera magica e via così per oltre un’ora con esplosioni di gioia da Lecce, da Firenze dove si consumava un antico emozionante derby dell’Appennino.
Per fortuna – dico per noi appassionati – resta l’attesa dello scudetto che vede naturalmente favorito il Napoli per quel punto e infatti Napoli-Cagliari e Como-Inter, scontro delle prime con due squadre senza paura, mantiene Conte in vantaggio. Sempre che la notte rabbiosa gli consigli di dare la sveglia a quel Napoli che a Parma sembrava senza vitalità, senza idee. Omaggio a Inzaghi comunque, la sua Inter ha giocato con intensità e convinzione. La stanchezza l’ha stroncata. Come Sinner.

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