Nessuna acquisizione ma una nuova costola online che si chiamerà Isybank. Dividendi in crescita ma nessun ruolo in partite speculative, come Generali o Mps. Una crescita quindi organica, rafforzando i business e i margini sulle operazioni, per confermarsi tra i leader europei. Il piano 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, presentato ogg,i si può riassumere così e in un periodo di forti incertezze, ritorno dell’inflazione e tensioni internazionali, secondo il Ceo Carlo Messina è meglio essere conservativi. Anche nelle stime, specie quelle più avanti nel tempo, nella speranza di superare i target, venendo premiati dai mercati. Le certezze si chiamano Mario Draghi e Sergio Mattarella, la cui riconferma “aumenta la reputazione dell’Italia sui mercati internazionali, che aiuta la crescita dell’economia reale, e riduce il debito”, ha sottolineato Messina. Anche grazie a loro, secondo la prima banca del Paese, la crescita del Pil italiano sarà superiore a 4% nel 2022, pari a circa 2,5% nel 2023 e circa 1,5% nel 2024 e superiore a 1% nel 2025. Su queste basi, nasce il piano.
Così l’unica vera sorpresa è Isybank, un progetto on-line che potrebbe servire fino a 4 milioni di clienti, e che sarà lanciata presto, con un focus sul nostro Paese ma con possibile estensione oltreconfine. Sarà un soggetto autonomo, sviluppato con Thought Machine e Mooney, l’ex Sisal Pay di cui recentemente Intesa Sanpaolo ed Enel hanno comprato il 50% a testa. L’investimento previsto è di 650 milioni, una fetta rilevante dei 5 miliardi previsti per gli investimenti tecnologici fino al 2025. Da Isibank le nuove piattaforme tecnologiche saranno via via estese all’intero gruppo, determinando un risparmio di 800 milioni l’anno a regime. Riducendo la platea dei clienti classici, si ridurrà anche il numero di filiali, che scenderanno dalle circa tremila di oggi a 1.800, in tutto 1.050 sportelli in meno in quattro anni. Ciò determinerà anche una riallocazione della forza lavoro, con 9.200 dipendenti che si stima lasceranno il gruppo con uscite volontarie, e 4.600 assunzioni che si affiancheranno agli 8.000 addetti che saranno riqualificati. Tutto nuovo invece l’Artificial Intelligence Lab, il cuore tecnologico della banca, il cui sviluppo viene seguito direttamente da Messina, troverà la sua casa nella torre della banca a Torino e coinvolgerà 50 professionisti.
I numeri del piano sono eloquenti. Innanzitutto, una riduzione forte dei crediti deteriorati, con l’obiettivo di arrivare a zero Npl. Ciò si riverbererà in un Cet1 Ratio al 12%, e un risultato netto di 6,5 miliardi nel 2025. Ogni anno il 70% degli utili saranno distribuiti ai soci, per un totale di 22 miliardi di dividendo entro il 2025, compreso un buyback da 3,4 miliardi quest’anno. A crescere invece, nei piani di Messina devono essere le commissioni da 9,5 a 11 miliardi, il risparmio gestito da 474 a 574 miliardi e l’attività assicurativa che salirà da 1,6 a 1,9 miliardi di ricavi, sui 22,8 miliardi di proventi operativi attesi a fine piano. Gli altri canali di crescita saranno un rafforzamento del private equity, in questo caso guardando anche all’estero per qualche acquisizione, un potenziamento nel settore dei pagamenti digitali e dell’advisory per i clienti corporate. Infine è previsto un impegno sugli Esg, con investimenti per 25 miliardi entro il 2025 sul piano sociale, 88 miliardi di nuovo credito a supporto della transizione ecologica, con adesione alle alleanze Net-Zero sul credito e l’impegno a essere a zero emissioni nel 2030, anche grazie a 100 milioni di alberi, di cui sarà finanziata la collocazione anche insieme ai clienti.
(ITALPRESS).
Intesa Sanpaolo, nel 2025 utile a 6,5 miliardi
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