Ficarra e Picone, “Incastrati” da Netflix debuttano con loro serie

Incastrati. (L to R) Salvatore Ficarra as Salvo, Valentino Picone as Valentino in episode 101 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Un omicidio, due amici capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato e una serie di malintesi che li porterà ad essere “Incastrati”, come recita il titolo della serie, nelle vicende di un omicidio eccellente. Senza farsi mancare nemmeno la mafia che, dicono, «abbiamo deciso di non dimenticare. Al tempo delle stragi c’eravamo e abbiamo cercato di interiorizzare quella vergogna che provavano i siciliani. L’errore peggiore per le nuove generazioni sarebbe quello di dimenticare». Il 1° gennaio 20220 Salvo Ficarra e Valentino Picone sbarcano per la prima volta su Netflix con “Incastrati”, una commedia crime in 6 episodi che li vede debuttare nel mondo delle serie tv: “Ci ha stimolato misurarci con la serialità, con la possibilità di raccontare una storia in tre ore e non in un’ora e mezza, e di approfondire i personaggi” dice Picone.

Il progetto arriva da lontano, da prima dell’avvento della pandemia, come racconta Salvo Ficarra: “Quando Netflix ci ha contattati non eravamo ancora in lockdown. Quando tutto è cominciato, siamo rimasti a casa e abbiamo sperimentato la forma di scrittura a distanza e il tempo è passato anche scrivendo. Poi abbiamo iniziato le riprese con tutte le accortezze, i tamponi tre volte a settimana, i vaccini… Tutto sommato la serie ci ha quasi distratto dalla pandemia”. E non li ha nemmeno cambiati più di tanto anche se, osserva Picone, «non si sta fermando di fare lo show su questo argomento e questa è una cosa amara. La mia sensazione è che chi era più saggio, ora lo è di più mentre chi era scemo è diventato più scemo. Non so ma a volte c’è voglia di andare a vivere in campagna”.

A proposito di location, “Incastrati”, che è ambientata in un paesino immaginario, è stata girata interamente in Sicilia, nelle città di Palermo e Sciacca ma anche, tra l’altro, a Carini, Cinisi, Piana degli Albanesi e Scopello: “Siamo grandi amanti di Pietro Germi e gli esterni a Sciacca li abbiamo girati solo per il piacere di andare nel bar dove lui ha girato le scene di “Sedotta e abbandonata”. Abbiamo anche una scena in cui al citofono risponde una certa signora Ascalone (il cognome della famiglia protagonista del film di Germi, ndr). Germi aveva l’eleganza di raccontare un popolo nell’Italia di allora, forse dovremmo riscoprire di più il suo cinema”.
Del resto, un pizzico di passato fa capolino anche in “Incastrati” sotto forma di quelle cose che non cambiano mai: «Anche qui, come in altri nostri film, si parla di corruzione, quella che parte dal basso e arriva in alto» conferma Picone. Parte dal basso anche la mafia: “La realtà supera spesso la fantasia – osserva Ficarra – Le persone comuni sono quelle che abbiamo visto ai vertici come è successo, ad esempio, con un primario ospedaliero. Ci sembra che questo sia un momento in cui la mafia si è inabissata ma sta lavorando”.

La presentazione di “Incastrati” offre l’occasione per parlare di comicità anche perché nella serie il crime è il veicolo per portare proprio l’ironia: “Noi ironizziamo su tutto: su noi stessi, sulla mafia…” dicono, spiegando di sentirsi in questo senso “più vicini a Pino Caruso” che non a Franco e Ciccio, due pezzi da novanta della comicità siciliana del passato. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, comunque, “li abbiamo amati da piccoli, abbiamo visto tutti i loro film. Per noi palermitani erano un punto di orgoglio. Essere accostati a due mostri sacri della comicità italiana come loro è un punto di orgoglio”. A proposito di comicità, i due assicurano che “non è diversa in una serie tv. Siamo sempre noi alle prese con i problemi. I film comici sono questo: mettersi nei guai e cercare di uscirne nel modo più goffo possibile”. Sulle serie aggiungono: “Ci piacciono tanto. Ci siamo confrontati con il mondo Netflix perché era una cosa nuova e a noi piacciono i linguaggi nuovi. Un giorno ci piacerebbe condurre il telegiornale. O, magari, fare l’Angelus!”.

È proprio grazie a questa alternanza di linguaggi che Ficarra e Picone non si sono mai sentiti incastrati in quel duo comico che dura da venticinque anni: “Abbiamo sempre spaziato. Abbiamo fatto anche teatro con Aristofane che poi, tutto sommato, era un collega. Ci piacerebbe continuare a cambiare. Sembra strano ma ci vuole una certa serietà sia per affrontare una puntata di ‘Striscia la Notizia’, sia un film sia una serie tv. Sono linguaggi diversi ma nessuno di serie A o di serie B”.
Nel cast di “Incastrati”, che è prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited, ci sono anche Marianna Di Martino, Anna Favella, Tony Sperandeo, Maurizio Marchetti, Mary Cipolla, Domenico Centamore e Sergio Friscia.
Ilaria Castiglione, manager Serie Originali Italiane Netflix, definisce quello con Ficarra e Picone “un incontro bellissimo. Loro sono colti e intelligenti e sanno fare magistralmente la commedia al cinema. La sfida era portare il linguaggio della commedia in u contenitore seriale che ha regole diverse, ha bisogno dei colpi di scena e del lavoro sui personaggi. E poi bisognava portare Ficarra e Picone al pubblico di Netflix, è stata una sfida creativa e produttiva”.
(ITALPRESS).

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