Banche, Donato “Su gestione centralizzata anche Srb dà ragione a Lega”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Anche le stesse Istituzioni Ue danno ragione alla Lega sulle disfunzioni della gestione centralizzata. Ho chiesto alla Presidente del Consiglio di risoluzione unico (Srb) presso la Bce, Elke Konig, come l’obiettivo di salvaguardare la stabilità del sistema bancario europeo sia compatibile con il sistema in vigore, in cui di fatto si assoggettano le banche medio-piccole a requisiti finanziari (Mrel) stringenti e insostenibili nell’attuale quadro di crisi economica – visto che dipendono in massima parte dai depositi e devono svendere gli Npl, crediti deteriorati, in aumento per la crisi – mentre si assicura il salvataggio delle grandi banche ‘sistemiche’ in caso di rischio di default, grazie al meccanismo di ‘backstop’ recentemente introdotto con la riforma del Mes, alimentato con denaro pubblico versato dai Paesi Ue”. Così Francesca Donato, europarlamentare della Lega, intervenuta durante l’audizione del presidente del Consiglio di risoluzione unico (Srb) in Commissione Econ.
“Si è data attuazione al sistema di risoluzione unico tramite ‘bail in’ rinviando il terzo pilastro dell’unione bancaria – Edis, fondo europeo di tutela dei depositi – che avrebbe dovuto invece essere implementato contestualmente al Srm per garantire la sostenibilità dell’intero sistema. La stessa Konig mi ha risposto dandomi ragione, notando altresì che – letteralmente – ‘non viviamo in un mondo ideale’, in cui l’Ue funziona come dovrebbe, e i tre pilastri dell’Unione bancaria avrebbero dovuto essere introdotti contestualmente, bensì nel mondo reale – ha sottolineato l’europarlamentare leghista -. Nel mondo reale la gestione centralizzata a livello Ue ha fatto più danni che se si lasciasse decidere come operare agli Stati membri, come ha dimostrato il caso Tercas, in cui la Commissione ha negato il sostegno del fondo interbancario di tutela dei depositi alle banche italiane, provocandone il fallimento: decisione poi giudicata ‘sbagliata’ dalla Corte di Giustizia europea. L’Ue però continua a chiedere maggiori poteri accentrati presso le proprie istituzioni, nonostante gli evidenti fallimenti”, ha concluso Donato.
(ITALPRESS).

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