MARQUEZ VINCE A MISANO, ROSSI CHIUDE QUARTO

Stavolta l’ultimo giro è suo. Marc Marquez torna a ruggire in quel di Misano: fiato sul collo di Fabio Quartararo per tutta la gara, il Cabroncito aspetta le ultime curve per piazzare la zampata vincente e prendersi quel successo che negli ultimi due Gp – a Spielberg contro Dovizioso e a Silverstone con Rins – gli era sfuggito proprio in extremis. Per la 78esima volta in carriera – 52 nella classe regina e 7 in questa stagione – Marquez fa risuonare l’inno spagnolo, e lo fa sul circuito più caro al suo eterno nemico, Valentino Rossi. E proprio le scintille di ieri gli hanno dato quella spinta in più per andarsi a prendere la vittoria per quanto, visto un Alex Rins costretto al ritiro e Andrea Dovizioso lontano dai migliori (chiuderà sesto), avrebbe potuto evitare di correre rischi. E invece, facendo come il gatto col topo e sfruttando la condizione migliore della gomma, toglie al rookie francesino il sapore della vittoria. “Ieri ho avuto una spinta in più per la gara – non si nasconde Marquez, riferendosi a quanto successo in qualifica con Rossi – Mi ha dato un extra, mi ha svegliato. Oggi il miglior modo di rispondere era provare a vincere la gara”.

E consolidare la sua ipoteca sul Mondiale visto che sono diventati 93 i punti di vantaggio sul Dovi (“oggi abbiamo portato a casa il massimo”). Incurante dei fischi dei tifosi di Rossi che lo hanno accompagnato anche sul podio, Marquez ha però reso merito a Quartararo, definendolo il vincitore “morale”. In effetti il pilota della Petronas Yamaha SRT, scattato dalla prima fila, è stato quasi sempre al comando e forse avrebbe meritato ben altra sorte. “Ma è stato il miglior momento della mia carriera lottare con un pluricampione del mondo come lui – la prende con filosofia Quartararo – Spero di ritrovarmi presto in questa posizione”. Secondo terzo posto di fila per Vinales: scattato dalla pole ha tenuto testa al francese solo per qualche giro, poi è stato superato anche da Marquez e staccato. “Ho dato il mio meglio ma non avevo un buon feeling – spiega – Ho rischiato di cadere e così ho preferito non spingere”. Le Yamaha confermano comunque i progressi delle ultime gare. Rossi chiude quarto come a Spielberg e Silverstone: partire settimo non è stato d’aiuto, in più Rins prima e Morbidelli (quinto al traguardo) poi ne hanno frenato la rimonta anche se, confessa con sincerità a fine gara, “i tre davanti, nel complesso, andavano più forte di me”.

E alle parole di Marquez replica con un sorriso: “Gli ho dato una carica in più? Mi sembra che andasse forte anche prima… Secondo me era molto contento perchè ha battuto Quartararo, sa che può essere uno che nel futuro può dargli fastidio”, chiosa il Dottore, convinto di poter dire ancora la sua nella lotta per il terzo posto nel Mondiale attualmente occupato da un Danilo Petrucci in crisi d’identità: domenica anonima per il ducatista, solo decimo. In Moto2 spettacolare duello fra Augusto Fernandez e Fabio Di Giannantonio: il 20enne della Speed Up guida la gara sin dalla partenza in pole ma alla fine la spunta lo spagnolo con un sorpasso – finito inizialmente sotto investigazione prima del via libera dei commissari di gara – alla curva 14 dell’ultimo giro. Terzo Alex Marquez, sempre in testa alla classifica iridata. Dopo aver conquistato ieri la prima pole position della carriera, Tatsuki Suzuki completa l’opera in Moto3, regalando un successo speciale alla SIC58 Squadra Corse sulla pista intitolata a Marco Simoncelli. Sul gradino più basso del podio Tony Arbolino, solo ottavo Lorenzo Dalla Porta che resta comunque il leader del Mondiale.

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