MILANO (ITALPRESS) – Se non ci fosse stata quella maestra delle scuole elementari che lo soprannominò affettuosamente Zucchero, forse oggi lo conosceremmo solo con il suo vero nome, Adelmo Fornaciari. Ma, in ogni caso, sapremmo di avere a che fare con una delle figure più rappresentative della musica italiana, capace di spaziare tra vari generi musicali, combinando rock, blues, gospel, soul e pop in un mix che è diventato una sorta di marchio di fabbrica. Il 25 settembre dovremo fargli gli auguri perché il cantautore compie 70 anni. Zucchero è nato, infatti, nel 1955 a Roncocesi, in provincia di Reggio Emilia. Da lì si è, poi, spostato a Forte dei Marmi e, poi, ad Avenza (Carrara). Diplomato perito elettronico, si è iscritto alla facoltà di veterinaria ma, dopo avere superato numerosi esami, ha lasciato gli studi per dedicarsi alla musica. Questo non gli ha impedito, tuttavia, di svolgere diversi lavori, dal tornitore al fornaio. Il primo successo lo ottiene al Festival di Castrocaro che vince, nel 1981, con il brano “Canto te” (a pari merito con Fiordaliso). L’anno successivo partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Una notte che vola via”, classificandosi penultimo davanti a Vasco Rossi e la sua “Vado al massimo”. In quell’edizione del Festival è anche produttore di “Lisa”, il brano cantato da Stefano Sani. Torna all’Ariston l’anno dopo con “Nuvola” ma i risultati sono ugualmente deludenti e lo stesso sarà per altre due volte con “Donne” (1985) e “Canzone triste” (1986).
Le vittorie arriveranno solo come autore: nel 1994 con “Il mare calmo della sera”, cantata da Andrea Bocelli e nel 2001 con “Luce (tramonti a nord est) affidata a Elisa. Il primo passo fondamentale per quella che diventerà una carriera straordinaria è l’incontro, in California, con Corrado Rustici che diventerà il suo produttore. Nascono gli album “Blue’s” e, soprattutto, “Oro, incenso e birra” che rimane per sette anni l’album italiano più venduto al mondo. è l’album di “Un diavolo in me” e “Overdose d’amore”, solo per citare i brani più conosciuti. Da questo momento non si ferma più: si esibisce sui palchi italiani e internazionali, accompagnato da artisti di fama mondiale come Ray Charles ed Eric Clapton. Duetta e collabora con Sting, Luciano Pavarotti (con cui, nel 1992, incide “Miserere” alla quale partecipa anche un giovane Andrea Bocelli), Paul Young, Joe Cocker, Miles Davis e B.B.King. “X colpa di chi”, “Vedo nero”, “Baila”, “Pippo”, “Come il sole all’improvviso” sono solo alcuni dei brani che, negli anni Novanta e Duemila, lo consacrano ai primi posti della scena musicale, e non solo, e lo portano a vendere, negli oltre quarant’anni di carriera, più di 60 milioni di dischi e a ricevere numerosi riconoscimenti, dal Premio Tenco a due World Music Awards. È anche commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Sposato due volte (con Angela Figliè e Francesca Mozer), ha tre figli: Irene, Alice e Adelmo Blue. Dopo il “World Wild Tour” del 2022 (80 concerti in tutto il mondo) è appena tornato a esibirsi dal vivo con dodici concerti all’Arena di Verona proprio per festeggiare i suoi primi 70 anni.
– foto ufficio stampa Parole e Dintorni –
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