Welfare e lavoro, le parole chiave di INPS per una storia di 125 anni che guarda al futuro

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L’anniversario in corso quest’anno è di tutto rispetto: riguarda due passaggi di secolo e, ancor più significativamente, un passaggio di millennio. Nel 1898 nasce l’organizzazione che ha introdotto in Italia la previdenza sociale. L’Italia, proprio quell’anno, era attraversata da moti popolari con rilevanti sollevamenti e proteste riconducibili al malessere generale per le disagiate condizioni di vita generali. A partire, non solo simbolicamente, dal rialzo eccessivo del costo del pane. Per comprendere quell’atmosfera, è l’anno delle cannonate del generale Bava Beccaris, autorizzate dal Governo, contro la folla a Milano. Quindi, la prima forma di previdenza, che allora riguardava l’invalidità e la vecchiaia degli operai, sorge in un contesto sociale ed economico particolarmente complesso e difficile.

Da allora INPS si inserisce con un ruolo fondamentale nel lungo cammino di storia nazionale che arriva ad oggi. Ripercorrerne le tappe storiche è sicuramente importante, ma non è questo il significato principale dell’evento che si è recentemente svolto a Palazzo Wedekind, sede autorevole dell’Istituto, intitolato “L’Evoluzione del Welfare e del Lavoro per innovare il Paese”. Evento altamente simbolico con la presenza del Presidente della Repubblica e nel quale, oltre all’intervento del Presidente INPS, Pasquale Tridico, hanno preso la parola due autorevoli cariche istituzionali: il Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone.

La testimonianza storica è stata affidata a un emozionante video, prodotto per l’anniversario, con testi sintetici ed immagini che partendo dal bianco e nero d’epoca arrivano ai colori vivaci, evocativi della più moderna digitalizzazione dell’immagini. Lo spessore della storia in questo contesto è la legittimazione, il pretesto validante, per parlare ad ampio raggio di presente e ancor più di futuro. Attualmente l’Istituto sta passando da 24mila a 28mila risorse interne, assicura poco meno di 26 milioni di lavorati e gestisce 21 milioni di pensioni destinate a oltre 15 milioni di pensionati.

L’INPS da tempo è impegnato in un percorso articolato di grande trasformazione e innovazione. A partire dalla crescita del suo personale sempre più formato per rispondere alle sfide dei tempi, dovute sia alle dinamiche di informatizzazione dei servizi e dei rapporti con il cittadino, sia alla specializzazione delle competenze. Per svolgere al meglio il compito dell’Istituto, che certamente non si limita alla consolidata funzione previdenziale e di sostegno del reddito, ma include anche e soprattutto le prestazioni assistenziali dedicate alle fasce di cittadinanza più deboli, e in generale un supporto concreto alla vita delle persone. E qui ritorniamo ai due concetti base di “welfare” e di “lavoro”. L’attenzione, la cura, la tensione verso il cittadino (anche indiretta, con una fondamentale produzione di dati, studi e ricerche di cui usufruiscono le massime organizzazioni nazionali e internazionali). Considerato non esclusivamente nella sua singolarità ma anche come presenza attiva nella collettività.

L’“inclusione”, che INPS associa da tempo all’“innovazione” (formando anche un singolare terzetto di parole che cominciano per “in-”) è questa: l’essere parte, ognuno, di qualcosa di più grande per dare forma a un civile “insieme”. Un “insieme” che assume diversi significati, fra i quali anche quello di costruzione di un rinnovato patto generazionale ben presente nell’attuale dibattito pubblico relativo al bilancio delle pensioni. Riprendendo il tema della digitalizzazione, lo sforzo dell’Istituto produce risultati in continua crescita numerica ma anche di penetrazione capillare nel territorio e nei confronti di fasce (di età, sociali ecc.) meno digitalmente alfabetizzate. Il recente restyling del portale, da un lato anche con l’adozione del nuovo logo istituzionale e con le più avanzate linee guida di progettazione, e dall’altro con l’aumento dei servizi erogati, ha permesso di mettere online un sito sempre più completo e facile da consultare e utilizzare. Il recente lockdown da Covid-19 ha provocato una forte accelerazione allo sviluppo dei rapporti di scambio in rete.

Gli ultimi dati forniti da INPS parlano di oltre 1,2 miliardi di accessi e di 41 milioni di istanze telematiche accertate. Solo per fare un esempio di innovazione tecnologica applicata all’attenzione verso l’utente, il nuovo motore di ricerca interno è in grado di comprendere le richieste di chi lo interroga sia grazie all’implementazione del machine learning (capacità delle macchine di apprendere e aumentare le proprie funzioni dal loro utilizzo) sia dallo sviluppo dell’analisi semantica (capacità di comprensione del linguaggio). Il futuro che sta costruendo INPS non è tanto una proiezione indefinita nel tempo quanto una costruzione e messa a punto quotidiana di atti concreti. Sempre più orientata al welfare e al lavoro.

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