Università, in Emilia Romagna si arricchisce offerta con 20 nuovi corsi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dal corso in Studi europei in collaborazione con Belgio, Spagna e Polonia a quello sulle materie prime per l’agroalimentare nel cuore della Food Valley, dalla laurea in Salute e Sport a quella in Mercato energetico rinnovabile e finanza, tutta in inglese.
La Regione Emilia Romagna e le Università del territorio hanno scelto di rafforzare l’offerta di studio nella direzione della sostenibilità, della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione, in piena sintonia anche con le priorità indicate dal Patto per il Lavoro e per il Clima, che ha tra i propri cardini come modello di sviluppo proprio la diffusione di saperi e competenze.
Il Co.Re.Co. dell’Emilia-Romagna (Comitato Regionale di Coordinamento delle Università), ha espresso all’unanimità il parere favorevole all’attivazione di 20 nuovi corsi di laurea a partire dall’anno accademico 2022-2023. Un primo, fondamentale passo a cui è seguito il via libera da parte dagli Organi Accademici di ogni Ateneo e che ora passa al parere di Cun (Consiglio universitario nazionale) e Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario), prima di arrivare al ministero dell’Università e della Ricerca.
Otto nuovi corsi saranno avviati dall’Università di Bologna, cinque dall’Università di Modena e Reggio Emilia, tre nuovi corsi a testa per Università di Parma e Università di Ferrara; infine, un nuovo corso partirà nella sede di Piacenza dell’Università Cattolica di Milano che propone l’attivazione del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria, già attivo presso le sedi di Milano e Brescia, per diventare insegnanti nelle scuole dell’infanzia e della primaria.
Sei corsi su venti (cinque a Bologna e uno a Parma) – quindi complessivamente un terzo – avranno lezioni ed esami in lingua inglese; per quanto riguarda la tipologia dei nuovi percorsi, la metà fa riferimento a lauree magistrali (10 su 20), in sette casi si tratta di lauree triennali mentre tre sono le nuove lauree professionalizzanti, suddivise tra gli atenei di Bologna, Ferrara e Parma; con quest’ultima che attiva la prima laurea professionalizzante in Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali sulla Qualità e Approvvigionamento di Materie Prime per l’Agro-Alimentare (QuAM).
“Nella scelta di questi corsi di studio c’è l’Emilia-Romagna che vogliamo: attenta all’ambiente e alle nuove tecnologie, aperta all’Europa e al mondo- afferma l’assessore regionale all’Università, Paola Salomoni-. A partire dal Patto per il Lavoro e per il Clima con le Università abbiamo scelto di mettere la sostenibilità ambientale, la formazione, le competenze, le conoscenze al centro del percorso di crescita del nostro tessuto economico e dei nostri cittadini, specialmente di quelli più giovani. Con un’offerta formativa sempre più orientata ai nuovi bisogni del mercato del lavoro- aggiunge l’assessore- diamo un’impronta ancor più internazionale ai corsi di studio universitari, offrendo agli studenti stranieri maggiori possibilità di venire a studiare in Emilia-Romagna, e ai nostri ragazzi gli strumenti per confrontarsi in ambito globale”.
(ITALPRESS).

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