UNIBA OTTIENE FINANZIAMENTO “MARIE SKLODOWSKA CURIE”

Per la prima volta nel Mezzogiorno, l’Università di Bari ottiene il finanziamento triennale dalla Commissione Europea “Marie Sklodowska Curie Actions Global Fellowship” grazie al progetto del dottor Giulio Pergola “Identification of brain developmental gene co-expression networks to understand risk for Schizophrenia”. “Un momento importante per l’Università – ha detto in mattinata nel corso della conferenza stampa che si è svolta in Ateneo, il pro rettore dell’Università di Bari, Giuseppe Pirlo – vista la rilevanza di questo evento. Si tratta di un riconoscimento importante. Grazie a questo finanziamento legato al progetto, Pergola sarà nostro collega per chiamata diretta in quanto vincitore di un programma di alta qualificazione e per i primi due anni svolgerà la sua attività presso la Johns Hopkins University di Baltimora. L’idea che si sia scelta la nostra Università – ha sottolineato – spero sia indicativa per mostrare e farci riflettere sul ruolo che questa università intende avere e della valenza che l’Università ha sia sullo scenario nazionale, che internazionale”.
“Pensiamo – ha concluso – che siamo destinati a un posizionamento diverso e questo può essere fatto se abbiamo un’identità, se abbiamo coscienza di un’identità nuova di noi stessi”. Il programma Marie Sklodowska-Curie (MSCA) consente alle organizzazioni orientate alla ricerca (Università, Centri di Ricerca e Aziende) di ospitare ricercatori stranieri di talento e di creare così partnership strategiche con le principali istituzioni di tutto il mondo. Il finanziamento viene assegnato a proposte progettuali che hanno superato una rigorosa selezione sulla base di precisi criteri di aggiudicazione e una competizione a livello globale ed è ammesso per ricerche interdisciplinari e intersettoriali su tutti gli argomenti: dalla ricerca umanistica a quella sanitaria sino alle nanotecnologie.
“Il tema scientifico del progetto – ha detto Pergola – si muove nell’ambito della psicologia biologica e della psichiatria, perché l’idea è che alla base di alcune malattie psichiatriche come la schizofrenia ci possa essere uno sviluppo del cervello durante l’infanzia e l’adolescenza che è caratterizzato da particolari interazioni genetiche che andremo a studiare innanzitutto nei soggetti sani, per comprendere come questi geni di rischio collaborano tra di loro e come mai questo rischio genetico è realizzato solo dopo l’adolescenza che è la fase di esordio della schizofrenia. Questo è il tema di esordio”. “Poi a Bari – ha aggiunto Pergola – raccoglieremo dati di risonanza magnetica funzionale per validare le ipotesi che abbiamo fatto sulla base del modello genetico in dati di soggetti viventi che reclutiamo utilizzando il loro patrimonio genetico come un passepartout per comprendere come il venire insieme di tutti questi geni ha un ruolo nella cognizione e nel funzionamento del cervello”.
“Spero – ha concluso – di poter essere un punto di riferimento per tanti giovani che vorranno approfondire la loro conoscenza della materia e la loro conoscenza del mondo quando sarò in ruolo nell’Università di Bari”. “Vincere un finanziamento da parte della Comunità Europea nell’ambito del progetto “Marie Sklodowska Curie Actions Global Fellowship” – ha sottolienato il direttore della Clinica Psichiatrica, Alessandro Bertolino – è molto prestigioso. I finanziamenti che la Comunità Europea dà all’interno di questo schema di finanziamento sono pochi e quindi il dottor Pergola è stato tra i migliori in Europa a qualificarsi per questo finanziamento. La seconda volta in Italia, la prima per l’Università di Bari e questo finanziamento è il punto di arrivo di un processo iniziato ormai diversi anni fa con Pergola che siamo riusciti a far rientrare in Italia dalla Germania attraverso un finanziamento della Fondazione ‘Con il Sud’, che ha particolare attenzione alle regioni del Mezzogiorno e aveva programmato questo schema di finanziamento per il rientro delle persone che erano all’estero da almeno tre anni”.
Il professor Bertolino ha spiegato che Pergola “ha portato nel Mezzogiorno il suo cervello e ha svolto diversi programmi di ricerca per l’Università di Bari in collaborazione con la clinica psichiatrica. Una bella storia che dimostra a tutte le persone volenterose ed eccellenti dal punto di vista accademico come è possibile programmare la propria vita accademica prima all’estero e poi nel Mezzogiorno e come – ha concluso – sia possibile programmare tutto ciò e realizzare questi progetti con degli esiti eccellenti”.
(ITALPRESS).

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