Ucraina, Mulè: “Le sanzioni metteranno in ginocchio la Russia”

ROMA (ITALPRESS) – Le sanzioni fanno molto male, non fermano i carri armati ma riescono a frenarli fino poi a fermarli. Se la Borsa di Mosca perde il 40% e poi chiude, se le banche russe sono messe in condizioni di non operare, ci sono segnali che ci dicono che si stanno creando le condizioni per un default della Russia. Chi appoggia ed esalta Putin capirà che cosa significa andare contro tutti, sei isolato dal mondo”. Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano speciale Ucraina” dell’agenzia Italpress.
“Penso che queste sanzioni per la durezza che hanno metteranno in ginocchio la Russia”, ha aggiunto.

“Sono fiero e orgoglioso che il nostro Paese sia al fianco dell’Ucraina, le nostre armi stanno andando in Ucraina nei canali e nei modi previsti”, ha detto Mulè. “Noi attualmente avevamo schierati in Romania, 238 militari, e in Lettonia 150 militari – ha aggiunto -. La Nato ci ha chiesto di tenere pronto a partire un contingente di 4 mila militari, di questi 400 sono già presenti tra Romania e Lettonia, in totale sono 40 mila i militari schierati dalle trenta nazioni Nato, e i nostri soldati sono a difesa del confine dell’Alleanza Atlantica, non andranno in Ucraina, sul teatro di guerra”.

“Le Forze Armate italiane sono pronte in qualsiasi momento ad intervenire, abbiamo una prontezza operativa che ci fa stare tranquilli nell’angoscia del conflitto che stiamo vivendo”, ha sottolineato Mulè.
“Quanto durerà questa guerra? Oggettivamente viene la pelle d’oca a sentire l’ultimo discorso di Putin che continua a parlare di fascisti ucraini – ha aggiunto -. Gli elementi per avere molto ottimismo non ci sono, l’escalation è sempre più alta, quella che doveva essere una guerra lampo si è trasformata in una guerra di posizione”. Il sottosegretario Mulè ha ricordato che “la resistenza ucraina fa perno anche sull’aiuto degli altri Paesi, non è una guerra immediata, sarà una guerra d’assedio con tutte le angosce che si porterà dietro, questo va contro una soluzione immediata della crisi soprattutto avendo ascoltato adesso il discorso di Putin, per nulla conciliante del presidente Putin”.

“E’ angosciante pensare al giorno successivo a questa guerra, non sarà domani ma prima o poi finirà, il popolo ucraino sta dimostrando che in nulla è vicino alle istanze di Putin”, ha spiegato il sottosegretario. “Abbiamo visto la forza, il coraggio, la dignità di un popolo che in nulla si riconosce in quel modello russofono – ha aggiunto -. Mi auguro che questa escalation si fermi presto ma temo che le mire di Putin non si fermeranno all’Ucraina ma vorranno estendersi ai territori limitrofi, primo fra tutti la Moldavia. Temo voglia ricostruire con le armi quello che la storia ha distrutto: l’impero sovietico. Temo che questo alberghi seriamente nella mente di Putin”.

“In Italia abbiamo creato uno stato di emergenza umanitaria per consentire l’accoglienza di tutti coloro che scappano dalla guerra ma è l’Europa che deve istituire la protezione umanitaria”, ha spiegato Mulè. “Ci sono alcuni Paesi che hanno fatto dei distinguo come la Polonia – ha proseguito -. Bisognerà superare le resistenze in Europa sulla protezione umanitaria, la protezione deve essere totale per chiunque scappi dall’Ucraina, non solo per chi è nato là”.

(ITALPRESS).

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