NEW YORK IN AUTUNNO, UNO SPETTACOLO SENZA TEMPO

“Non c’è niente come l’autunno a New York, non sono solo le foglie a cambiare, qualcosa nell’aria porta alla luce i veri colori di ognuno”. La voce di Kristen Bell nella serie tv Gossip Girl è un’istantanea scattata sulle rive dell’Hudson alle 6 del pomeriggio mentre il fiume scorre placido e il sole si nasconde dietro ai grattacieli. È un mulinello di vento che scuote le foglie cadute su un marciapiede davanti al cortile di una casa del Queens. È una mattinata di sole sottratta al primo freddo, a tastare il terreno umido del Central Park dopo una notte di pioggia alla ricerca di un lembo di prato sul quale appisolarsi. New York in autunno ha un fascino impareggiabile. Ancora il grande freddo con le imponenti nevicate e le gelate invernali (e il cinematografico fumo sputato dai tombini) non paralizza la città, né tantomeno l’asfissiante calura estiva rende le passeggiate sulla “Broadway” delle saune. L’autunno quindi è la stagione migliore per visitare, scoprire e immergersi nella “Grande mela”.

NEW YORK IN AUTUNNO, COSA VEDERE

Il rullino di marcia per un viaggiatore alle prese con la metropoli americana obbedisce al fattore tempo. Se una settimana sembra (nei piani) avanzare e bastare, spesso non lo è nella pratica. New York è una città caotica, frenetica, vorticosa: un cuore pulsante, una macchina che non si ferma mai. Il dilemma di ogni turista è se viverla di giorno, e quindi prevedere levatacce e uso di scarpe comode per chilometriche sgambate, o se puntare tutto sul dopo tramonto. Una via di mezzo, almeno per quelli alle prese con la loro “prima volta” è sempre consigliabile.

Un peccato mortale sarebbe non visitare i musei più importanti della città, veri santuari internazionali della cultura: dal Moma al Guggenheim, dal Met al Museo di storia naturale.

Se la giornata è clemente e intendete dare sollievo alle membra sfinite dalle lunghe scarpinate, allora arrendetevi all’ozio: concedetevi una tarda mattinata o un primo pomeriggio da trascorrere al Central Park, tra pic nic familiari, cani che si rincorrono e ciclisti amatoriali.

New York ammette la possibilità di farsi scoprire da prospettive assolutamente differenti: dalla sommità di un grattacielo (una sfida per chi soffre di vertigini), al basso di un battello che circumnaviga Manhattan, stavolta con le pupille indirizzate all’insù. Nel primo caso non si può non scalare (con l’ascensore, s’intende!) ben 86 piani per raggiungere la terrazza dell’Empire State Building o conquistare il Top of the rock, l’osservatorio situato in cima al Rockefeller Center. Nel secondo caso basta comprare un biglietto per la Circle Line, la crociera sull’Hudson che permette di osservare da vicino la Statua della Libertà ma anche di squadrare i grattacieli che si ergono fino a quel cielo che i pennacchi e gli antennoni piazzati sui tetti sembrano solleticare.

NEW YORK IN AUTUNNO, LO SHOPPING

Regalatevi, se potete e fino a saziarvi, una giornata di shopping: in questo caso è il portafogli che comanda. L’occasione è di sfoderare la carta di credito nei lussuosi negozi della moda che si affacciano sulla 5th Avenue o in alternativa di spendere meno negli store che riempiono Manhattan. La città è a misura di qualsiasi tasca.

Se da buoni italiani volete a tutti i costi ritrovare nel vostro tour elementi che sfamino la vostra brama nostalgica del Belpaese, allora una capatina a Little Italy fa per voi: ma senza riporre troppe aspettative. Il quartiere italiano che ha ospitato i primi emigrati si è ridotto a una sola strada, più folcloristica che altro. Mulberry Street è diventata una piccola enclave tricolore in una porzione di Lower Manhattan che parla più cinese che inglese, è un viale risparmiato dalla voracità del Dragone in cui di italiano sono rimaste solo i nomi che campeggiano sulle insegne dei ristoranti. Se volete respirare un po’ di vera Italia avventuratevi a Brooklyn o programmate una visita a Staten Island. Consiglio: per risparmiare sulle varie attrazioni acquistate una city card.

NEW YORK IN AUTUNNO, DOVE MANGIARE

New York è America solo sulla carta, nella sostanza è un continente a parte. E’ la città più multiculturale che esista sulla faccia della terra. Ed anche l’offerta gastronomica è altrettanto multietnica. A New York si può mangiare di tutto e in ogni ora: dai fast food con le insegne delle grandi catene al venditore ambulante di Pretzel e kebab. Dai Daily aperti di notte ai ristoranti da 100 dollari a testa.

I quartieri dove si mangia meglio sono quelli che declinano verso sud. Lower Manhattan è la capitale del buon cibo: Soho, il quartiere degli artisti, pullula di ristoranti alla moda. Come la Boqueria. “Tutto molto buono ma eccessivamente caro” si legge su una recensione lasciata da un cliente su Tripadvisor. Mentre per mangiare del buon sushi fate una scappata al Blue Ribbon Sushi. A Tribeca è consigliabile, per chi ama i sapori orientali, il Kungsik. A Chelsea, gli appassionati di aragosta possono invece soddisfare il loro appetito al The Lobster Place.

NEW YORK IN AUTUNNO, VISTO TURISTICO

Per ottenere un visto turistico per gli Stati Uniti c’è da fare una lunga trafila, oppure bisogna richiedere l’ESTA. Si tratta del sistema elettronico per l’autorizzazione al viaggio. Tutti i viaggiatori infatti che intendono entrare nel Paese statunitense dall’Italia devono ottenere preventivamente l’autorizzazione elettronica. Ciò attraverso la compilazione di un modulo online facilmente reperibile in rete. Se tale autorizzazione viene approvata, il permesso stabilisce il diritto di viaggiare verso gli Stati Uniti, ma non garantisce il diritto del richiedente ad entrare. Non appena sbarcato negli States, il viaggiatore sarà intervistato da un funzionario dell’Ufficio delle dogane il quale potrà anche dichiarare il viaggiatore non idoneo. Ai viaggiatori non in possesso di un Esta può essere negato il check in da parte della compagnia aerea dall’aeroporto di partenza. Dall’8 settembre 2010 i viaggiatori dei paesi aderenti al Visa Waiver Program sono tenuti a pagare con carta di credito 14 dollari all’atto della richiesta dell’autorizzazione Esta. L’autorizzazione è valida per un massimo di 90 giorni. Nella compilazione si risponde ad alcune domande ESTA quali ad esempio: “Avete precedenti penali?” o “Avete in corso procedimenti penali?”, e altre informazioni personali che vengono richieste al fine di valutare se sia possibile o meno l’ingresso nel Paese nordamericano.

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