MICCICHE’ “ALTERNANZA E’ SEMPRE ELEMENTO DI FORZA”

“Mi sembra un campionato molto interessante, seppure con un certo distacco tra la prima e la seconda, che rende probabile ad oggi l’ottava vittoria di seguito della Juventus, ma mai dire mai: il campionato può sempre offrire sorprese nelle ultime giornate”. Così, ai microfoni di Radio anch’io Sport su Rai Radio 1, il presidente della Lega Serie A Gaetano Micciché. “C’è grande interesse per la lotta a Champions e Europa League, con tante squadre racchiuse in pochissimi punti e questo consentirà un alto interesse di spettatori e opinionisti nelle ultime giornate – spiega il numero uno di via Rosellini – Che interesse ha un campionato dominato da una sola squadra? L’alternanza è sempre una virtù e un elemento di forza, in qualunque settore e non solo nel calcio. Sono convinto che dovranno ritornare protagoniste le due milanesi, la cui presenza crea storicamente un allargamento per la vittoria alla scudetto, senza nulla togliere a Napoli e Roma che in questi anni hanno reso duro la vita alla Juventus”. Secondo Micciché, “se riusciremo a far aumentare i ricavi, anche quelle squadre che non hanno mai vinto negli ultimi anni qualcosa di importante potranno competere in maniera più rapida con le 2-3 che primeggiano”. Sui diritti tv: “Non sono certo che in Premier ci sia un’equa distribuzione tra le venti società… Con la Legge Melandri, il 50 per cento è uguale per tutti, il restante 50 è diviso in funzione dell’audience e dei risultati. Si può certamente andare verso un rapporto più equo, ma è altrettanto importante migliorare le entrate delle società. In Inghilterra, 15 società su venti sono di proprietà non inglesi, noi abbiamo bisogno di attrarre capitali e investitori internazionali. E’ però positivo che  però che il nostro calcio venga visto in tutto il mondo, il calcio è uno dei migliori spot del made in Italy e aiuta ad aumentare il nostro pil”. Per quanto riguarda le presenze di spettatori, “c’è da lavorare sul tema delle infrastrutture, migliorando stadi e viabilità, e creando interessi collaterali per evitare che sia limitato ai soli 90 minuti della partita: non penso solo ai ricavi, voglio migliorare la qualità del nostro mondo”. Sulla possibilità di punire ogni tipo di offesa, non solo quella di stampo razzista: “Qualunque offesa e di qualunque natura dovrebbe essere messa all’indice, il coro razzista o l’insulto all’arbitro o al parente del calciatore, ma è molto difficile tenere sotto controllo tra migliaia di persone la voce singola. Dovrebbe essere un tema di  civiltà – aggiunge Micciché – la persona vicina dovrebbe intervenire per bloccarlo o limitarlo”. “Tutte le maggiori leghe hanno, tranne la Bundesliga, il nostro format, con venti squadre. L’ultima decisione del Consiglio Federale ha approvato un’iniziativa che consente una golden share alla Lega per ridurle, discuteremo in assemblea i pro e contro e decideremo. E’ una bella scelta della federazione lasciare che siano le leghe a decidere il proprio format”, prosegue il massimo dirigente della Lega, che non condivide le critiche del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis alla presenza di formazioni considerate quasi ‘materasso’ come il Frosinone. “Il fascino del nostro mondo – puntualizza – è dato anche dalla partecipazione di realtà provinciali, con le loro squadre, presidenti e tifosi. Anche ai 100 metri all’Olimpiade c’è sempre l’ottavo che arriva con tanto scarto dal primo…”. Detto che il format della Coppa Italia non cambierà (“Ma due mesi tra la finale di andata e ritorno è sono tanti”), Micciché torna sulla Supercoppa in Arabia Saudita: “Il futuro non sarà in questa direzione, noi abbiamo un accordo con l’Arabia per due delle prossime quattro edizioni. Però c’è stato un grande successo di pubblico, di uomini, donne e famiglie, e una partecipazione allargata, con entusiasmo negli aeroporti e nelle città. Il nostro mondo ha bisogno di visibilità internazionale”.

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