MALAGO’ “PER REFERENDUM CORTINA TROPPO TARDI”

“Un referendum sulla candidatura di Cortina ai Giochi Olimpici invernali del 2026? Credo che onestamente non ci siano i tempi. Non commento cose politiche, ma oggettivamente e’ un discorso che non puo’ essere preso in considerazione dopo che c’e’ stata una presa di posizione con tanto di delibera da parte degli organi competenti”. Cosi’ il presidente del Coni, Giovanni Malago’, ha commentato la richiesta di indire un referendum sulla candidatura di Cortina (insieme a Milano) per le Olimpiadi invernali del 2026, una richiesta avanzata da un ristretto numero di cittadini della localita’ veneta. Domani intanto a Roma andra’ in scena un incontro tra il Coni e i rappresentanti dei comuni e delle regioni coinvolte, ovvero Milano-Lombardia e Cortina-Veneto. “Dobbiamo cominciare a essere operativi perche’ il tempo e’ molto poco e tra circa un mese a Tokyo, nella riunione dei comitati olimpici nazionali, dovremo gia’ mettere nero su bianco tanti aspetti della candidatura – ha ricordato Malago’ a margine di un evento all’Acqua Acetosa – Dobbiamo fare le cose in maniera seria come stiamo facendo, mi sembra che tutti ce lo riconoscano”.
“La possibilita’ di inserire nel programma St. Moritz per la pista di bob? Dobbiamo parlarne domani, e’ un discorso che riguarda rigorosamente Cortina: credo ci fosse la volonta’ di realizzare un impianto utilizzabile per tutto l’anno con una sinergia turistica che oggi e’ uno dei requisiti indispensabili per avere possibilita’ di ammortamento”. Il presidente del Coni ha infine
messo in guardia in merito ai problemi che stanno affrontando le due candidature concorrenti, Stoccolma (alla quale potrebbe mancare il sostegno politico) e Calgary (attesa da un referendum). “Il piu’ grande errore che si puo’ fare e’ pensare che abbiamo gia’ vinto – ha spiegato Malago’ – E’ come quando, nel presentare una partita di calcio, si pensa agli squalificati, agli infortunati, ai problemi degli altri e si sottovaluta la squadra avversaria. Dobbiamo invece mantenere piedi per terra: uniti e andiamo avanti”.
(ITALPRESS).

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