SPAGNA-RUSSIA AGLI OTTAVI, PORTOGALLO TROVA URUGUAY

La Spagna continua a non brillare, pareggia nel recupero col già eliminato Marocco ma grazie al pari fra Iran e Portogallo centra la qualificazione agli ottavi da prima del girone B e dà appuntamento alla Russia per domenica a Mosca mentre i lusitani se la vedranno il giorno prima con l’Uruguay a Sochi.

Finale a sorpresa sull’asse Saransk-Kaliningrad, con la Var che all’ultimo istante cambia l’ordine di classifica fra le due potenze della penisola iberica. Le Furie Rosse vanno per due volte sotto col Marocco che avrebbe di sicuro meritato miglior sorte. La squadra di Renard, ordinata e ben messa in campo, punta sin dall’inizio a contenere le folate spagnole e ripartire in contropiede. Ma nemmeno il più ottimista dei tifosi marocchini poteva forse immaginare il pasticcio fra Iniesta e Ramos in mezzo al campo al 14′, con Boutaib che ruba palla e si invola solo verso la porta di De Gea per firmare l’1-0. Colpito nell’orgoglio, l’Illusionista si mette in proprio e, dopo un tentativo da fuori finito alto, si inventa una percussione delle sue, regalando a Isco (19′) la palla del pari che la stella del Real scaraventa in rete da due passi. Nella ripresa solo la traversa, al 10′, nega a Nourredine Amrabat il 2-1 ma il Marocco trova ugualmente il gol a nove minuti dal 90′: la discesa sulla destra di Dirar frutta il primo corner e sul successivo cross El Nesyri, entrato per Boutaib, salta più in alto di Sergio Ramos riportando a sorpresa i suoi avanti. La Spagna è alle corde ma al 92′ Aspas trova di tacco, sugli sviluppi di un corner battuto in fretta dalle Furie Rosse con la difesa marocchina sorpresa, il 2-2 che la Var convalida.

La stessa Var che a Saransk premia l’Iran con un rigore che non basta a evitare l’eliminazione ma nega il primato al Portogallo. I campioni d’Europa quasi rovinano tutto dopo una partita in controllo. Cristiano Ronaldo prima e Joao Mario poi sfiorano il vantaggio che arriva allo scadere del primo tempo firmato dall’ex interista Quaresma con il suo colpo tipico, la “trivela”: uno-due con Adrien Silva e tiro di esterno dal limite che sblocca la gara. La ripresa si apre con un rigore assegnato, sempre grazie alla Var, alla squadra portoghese, per un fallo in area di Ezatolahi su Cristiano Ronaldo. Se ne incarica proprio l’attaccante del Real che però si fa ipnotizzare da Beiranvand. Gli iraniani prendono coraggio, il match si incattivisce (CR7 rischia l’espulsione per una gomitata rifilata a un difensore iraniano) e a tempo scaduto la Var torna in scena: mani in area di Cedric, sul dischetto va Ansarifard che fa 1-1 (già 20 rigori, è record). L’Iran si butta alla disperata in attacco e con Taremi arriva alla conclusione a un passo da Rui Patricio, ma mette fuori. Il Portogallo tira un sospiro di sollievo ma ora trova la Celeste di Suarez e Cavani.

L’Uruguay, infatti, mette a nudo le improvvise fragilità della Russia, cui strappa via il primo posto nel girone A: tutto facile per la formazione sudamericana, che mette al sicuro i tre punti nel giro di poco più di mezz’ora. La punizione di Suarez, l’autogol di Cheryshev (su tiro di Laxalt), quindi l’espulsione di Smolnikov (doppio giallo): i padroni di casa si sono letteralmente sgonfiati dinnanzi al primo vero ostacolo dopo i comodi successi con Egitto e Arabia Saudita. Poi ci ha pensato Cavani al 90′ a rendere ancora più pesante la sconfitta. Cherchesov, già privo dell’infortunato Dzagoev, ci ha messo del suo risparmiando il diffidato Golovin. Out anche Zhirkov. L’Uruguay ha messo subito in chiaro le proprie intenzioni: dopo il tentativo di Vecino, la punizione dal limite di Suarez buca Akinfeev sul suo palo. Poi la fortuna è alleata di Laxalt, il cui sinistro deviato imparabilmente da Cheryshev si trasforma nel 2-0 sudamericano. Con i padroni di casa tramortiti, Akinfeev murando Bentancur, poi Zobnin anticipa Cavani, poi le difficoltà della Russia che si trasformano in muro impossibile da superare al minuto 36′: Smolnikov, già ammonito, ha buttato già Laxalt ‘costringendo’ il senegalese Diedhiou a espellerlo. Ripresa con l’Uruguay in costante proiezione offensiva e Muslera sostanzialmente inoperoso: a caccia del gol, Cavani l’ha trovato al 90′ sottomisura. Giù il sipario, 3-0: l’Uruguay affronterà sabato il Porrogallo, per la Russia appuntamento domenica pomeriggio a Mosca con la Spagna e un morale da ricostruire dopo le belle sensazioni delle prime due giornate.

Nell’altra gara del girone A giocata a Volgograd, dove in palio c’era solo l’onore visto che entrambe le nazionali erano state già eliminate, l’Arabia Saudita batte 2-1 l’Egitto. Prima mezz’ora nel segno dei Faraoni, con Salah che sblocca la gara al 22′: sul lancio di Said, l’attaccante del Liverpool brucia in velocità i due centrali sauditi e scavalca con un delizioso pallonetto Al Mosailem per il vantaggio egiziano. La squadra di Cuper, però, finisce la benzina e l’Arabia Saudita prende il controllo della partita, con la complicità anche dell’arbitro colombiano Roldan che nel finale di tempo fischia due rigori tutt’altro che netti, il primo per un mani di Abdel Shafi sul cross di Al Shahrani, il secondo a recupero inoltrato per una leggerissima trattenuta di Gabr su Al Muwallad. El Hadary, diventato oggi il giocatore più anziano a scendere in campo in un Mondiale dall’alto dei suoi 45 anni, 5 mesi e 10 giorni (battuto il primato di Mondragon, che nel 2014 aveva giocato a 43 anni e 3 giorni), entra ulteriormente nella storia deviando sulla traversa la conclusione dal dischetto dello stesso Al Muwallad anche se poi, sul secondo tentativo stavolta di Al Faraj, non può fare nulla con le due squadre che vanno al riposo sull’1-1. Nella ripresa ancora meglio la formazione saudita e come nella prima frazione il recupero è fatale ai Faraoni: dormita della difesa e Al Dawsari è libero di girarsi in area e concludere siglando il gol vittoria.
(ITALPRESS).

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