Smartpricing, l’app per i prezzi giusti degli hotel

ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Rispetto alla scorsa estate il turismo in Italia ha avuto un miglioramento: +12% di prenotazioni nelle strutture ricettive del Paese. Con una preferenza del 34% per gli hotel e del 26,3% per i b&b e le case vacanze secondo i dati Istat. La digitalizzazione nel mondo dell’hospitality è ancora agli inizi ma nel panorama tecnologico italiano, da un anno a questa parte è venuta in soccorso Smartpricing. Ovver una startup che ha sviluppato un algoritmo proprietario per l’ottimizzazione dei prezzi delle camere di hotel, case vacanze e b&b.
L’algoritmo nasce dal fatto che spesso sono proprio i prezzi la variante che meno spinge un turista a scegliere una struttura piuttosto che un’altra. Perchè non prendono in considerazione fattori come la stagionalità, il prezzo medio dei competitor e altri elementi che rischiano di far perdere fatturato.
In questa estate, la startup italiana ha ottimizzato la vendita di oltre 6mila camere delle strutture ricettive che si sono affidate all’algoritmo di Smartpricing. Gestendo 2milioni di euro di prenotazioni in un giorno. Ma davvero l’ottimizzazione del prezzo di una camera può migliorare le performance di una struttura?
Mediamente, l’utilizzo delle tecnologia, ha portato un aumento del fatturato del +20%. Ma il fatturato è una conseguenza di due variabili che l’ottimizzazione del prezzo migliora: l’ADR e il RevPar. L’ADR (Average Daily Rate) è la tariffa media giornaliera delle singole camere mentre il RevPar (Revenue Per Available Room) è un indicatore per misurare la profittabilità di una singola stanza. Una volta migliorati questi due elementi, è possibile di conseguenza aumentare l’occupabilità delle strutture e dunque il fatturato.
Il team di Smartpricing è ora formato da 20 persone e alla continua ricerca di nuove figure. Ed ha stilato una lista dei 5 errori più comuni che vengono commessi dagli albergatori quando decidono i prezzi per le loro strutture.
Prezzi troppo alti: spesso gli albergatori impostano i prezzi molto alti sopravvalutando la propria struttura. Così quello che accade è che si ritrovano nel pieno della stagione con la struttura non totalmente al completo. E poi, per correre ai ripari, abbassano i prezzi in maniera troppo drastica, svendendo così la loro offerta.
Prezzi troppo bassi: in altri casi accade l’opposto. E pur avendo la struttura al completo durante la stagione migliore, si perdendo potenziali guadagni importanti che a volte superano il 20%.
Non tenere traccia degli sconti: creare una scontistica per attrarre nuovi clienti è più che normale. Ma spesso non si tiene traccia del conto finale e si ha come conseguenza la perdita di cognizione dell’esatto prezzo a cui si sta venendo. Perdendo di fatto dei guadagni.
Mantenere dei prezzi fissi in ogni stagione: oltre il 50% degli albergatori italiani tiene i prezzi fissi per ogni stagione. Ma in un mercato molto dinamico come quello dell’hotellerie, questa modalità non funziona. Perchè bisogna adattare i prezzi a seconda delle variabili che mutano mese dopo mese.
Non avere coscienza delle proprie spese per determinare i prezzi minimi: spesso i proprietari di strutture non sanno esattamente qual è il prezzo più basso a cui potrebbero vendere le loro stanze. Perchè non hanno coscienza delle loro spese variabili. Invece calcolandole, capirebbero il vero valore delle camere così da giostrarsi in determinati frangenti e periodi.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]